Dai fogli infilati nelle cassette delle lettere ai romanzi brevi e poi a Reteluna Genova

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Dai fogli infilati nelle cassette delle lettere
ai romanzi brevi e poi a Reteluna Genova

Aldo Carpineti racconta la genesi e le fasi del suo amore per lo scrivere

di Aldo Carpineti

Buca per le lettere
Buca per le lettere

Premesso che scrivere, fin dai tempi delle scuole elementari, mi è sempre piaciuto molto, farlo per il pubblico ha conosciuto in me tre fasi che invece sono molto più recenti

Cominciai nel periodo a cavallo tra la fine del ‘900 e l’inizio degli anni 2000, avvertendo l’esigenza di comunicare agli altri miei modi di pensare su diversi argomenti. In quel periodo vivevo ancora in Toscana, presi (e andai avanti per un po) a mettere su carta i contenuti di mie riflessioni (sarebbe esagerato dire meditazioni) su temi  di diversa natura: dall’argomento quotidiano, a quello sociale, a quello politico e via dicendo. Erano scritti che a volte raggiungevano a malapena le quattro righe, altre volte erano un poco più consistenti, altre volte ancora riempivano una pagina intera. Essendo nata in me l’idea di far conoscere alla gente queste mie considerazioni, presi a stampare ogni volta diverse copie di questi miei scritti e infilarli, firmati naturalmente, nelle cassette delle lettere di parenti, amici e conoscenti. Di tanto in tanto avevo qualche feed back da chi riceveva questi fogli e ne traevo la conclusione che l’iniziativa era gradita ed anche sostenuta.

Raggiunto un certo numero di scritti elaborati, ebbi l’idea di raccoglierli e pubblicarli. Trovati accordi con una tipografia locale, nacque il mio primo libro, cui imposi il nome di Stanzialità e Transumanze, volendo indicare con questo titolo momenti di stasi ed altri di movimento del mio animo e del mio modo di pensare ed approcciare la realtà. Questa pubblicazione rappresenta la conclusione della prima fase della mia scrittura.

L’appetito vien mangiando, come si è soliti dire con frase piuttosto banale. Fu comunque da lì che mi venne l’idea di provare a comporre qualcosa di un po più elaborato e sistematizzato. La formula del romanzo poteva andare bene. Del romanzo di costume in particolare. Raccontare la quotidianità dei giorni nostri mi parve immediato. Avessi voluto ambientare le mie storie nel medio evo o ai tempi dell’antica Roma avrebbe richiesto una accurata conoscenza degli usi e costumi di quelle epoche; ed a me non sembrava di padroneggiare a sufficienza questi momenti tanto da poterli descrivere. Senza contare che la contemporaneità ha sempre una sua freschezza ed un suo fascino.

Nacque così, per primo, La casa di Morgex, ambientato in Valle d’Aosta, vicenda che racconta di una locanda che pian piano, si trasforma in centro di studi e di formazione e riecheggia mie esperienze vissute in azienda. Contemporaneamente uscì Oltre la Porta, un giallo o, come più opportunamente fu definito, un noir, ambientato nella zona di confine tra la Liguria e la Toscana, fra la provincia di La Spezia e quella di Massa Carrara.

A distanza di un paio di anni vide la luce La Casa con le Vetrate, che considero il mio lavoro meglio riuscito ed al quale, di conseguenza, mi sento più legato. Scritto parzialmente in Toscana e parzialmente a Genova, nel periodo del mio graduale rientro qui, narra una vicenda che si svolge prevalentemente a Pescia, nella provincia pistoiese, dove ho vissuto per sedici anni.

Successivamente scrissi Un amore maturo e Elefanti e Topi.  In tutti questi libri si amalgamano i temi ricorrenti delle amicizie, degli amori, gli aspetti geografici e paesaggistici e la vita d’azienda. Infine in collaborazione con una signora genovese e nelle vesti di ghost writer scrissi la storia della vita di questa.

Trascorso anche questo lungo periodo, cominciai a occuparmi di Reteluna Genova. Ma questa è cronaca dei nostri giorni. 

Venerdì 12 ottobre 2018

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