Entanglement: dalla fisica alla chimica umana

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Entanglement: dalla fisica alla chimica umana

Sapevate che le cellulle comunicano a distanza? Già nel 1922 si compivano i primi esperimenti

di Patrizia Tassone

Patrizia Tassone
Patrizia Tassone

Durante una telefonata, con una persona a me molto cara, dove le emozioni sono state il protagonista principale della conversazione, mi è stato chiesto di definire quella situazione in cui due persone, anche se «molto lontane», siano, in realtà, talmente vicine tanto che una potrebbe percepire distintamente i pensieri dell'altra o, addirittura, percepire il suo benessere o il suo malessere, vivendolo in prima persona.

Ecco, l'unico termine che mi è venuto in mente e che riassume un concetto così meraviglioso, indefinito e infinito è «entanglement».

L'entanglement si è concretizzato in fisica quantistica nel secolo scorso.

Einstein lo definiva «inquietante azione a distanza» come se lui fosse affascinato e turbato allo stesso tempo da questo fenomeno.

Nell'entanglement due particelle che sono state sottoposte a contatto per un determinato tempo, anche se breve, e vengano poi divise e poste a notevole distanza, restano comunque legate indissolubilmente.

È stato osservato, e dimostrato, che se una particella, dopo essere stata separata, venisse sottoposta a una sollecitazione, l'altra particella, posizionata a chilometri di distanza dalla prima, subisce le stesse reazioni.

Ovviamente io ho cercato di semplificare ma gli studi, gli esperimenti e le teorizzazioni a riguardo sono numerose e complesse.

Tuttavia a me interessa farvi capire il concetto.

Vi ho descritto cosa avviene in ambito scientifico ma, a pensarci bene, questo si potrebbe manifestare in ognuno di noi.

Pensiamo a quello che definiamo il «colpo di fulmine».

Due persone, perfettamente sconosciute si guardano e si piacciono, poi interagiscono e zac, si forma quel legame che li terrà costantemente connessi.

Ricordate come vi sentivate in quella situazione?

Entrambi si ha la netta sensazione di percepire l'altro come se fosse perennemente accanto a noi.

Da quando ci svegliamo la mattina ogni nostro pensiero è rivolto a quella persona che ci ha irrimediabilmente colpiti.

Proviamo in noi un senso di incompletezza.

Cerchiamo disperatamente il pezzo mancante anche solo con i nostri pensieri.

E quel pensiero è così ristoratore.

Quel pensiero ci inebria.

Due entità che restano interlacciate in ogni momento.

Si spiega, allora, come certe madri avvertano un malore mentre i loro figli sono vittime di eventi spiacevoli.

Se una persona a noi cara soffrisse, ci sentiamo irrimediabilmente tristi anche noi.

Viceversa, se fosse felice, ci sentiamo inspiegabilmente euforici.

Avvertiamo palpitazioni improvvise ma piacevoli perchè ne riconosciamo la sublime origine.

Nessuno è risparmiato in questa magia: bambini, giovani, adulti, ecc.

Non esistono limiti di età, di luogo, di cultura.

Potrebbe colpire contemporaneamente le persone più disparate.

Ovviamente quello che ho descritto è l'estremizzazione dell'entanglement ma se anche volessimo limitarci ad una forma più semplice pure lì gli effetti si esprimerebbero chiaramente.

Supponiamo che stiate assistendo ad un convegno e il relatore catturi la vostra attenzione.

Lo seguite con tutta la vostra concentrazione.

Alla fine del convegno questa persona vi avrà influenzati e, voi, potete dire con certezza che non siete più gli stessi di prima perchè, in qualche modo, questa persona «fascinosa» qualcosa vi ha trasmesso.

Ed ancora potrei citare come ci siano numerose testimonianze di persone che, dopo essere state sottoposte a trapianto di organo, iniziano ad avere interessi e comportamenti del tutto inusuali per loro, scoprendo che invece erano tipici dei donatori.

Quest'utimo ne è un esempio forte ed emblematico

A tutto questo potrebbe aggiungersi un'altra considerazione che lega fisica e chimica insieme.

Immaginate un sasso lanciato in acqua: questo entrando a contatto con la superficie dell'acqua crea delle onde.

Se provassimo a lanciare due sassi possiamo osservare due fenomeni diversi.

Nel primo lanciamo i sassi in momenti diversi: entrambi formeranno delle increspature che si annulleranno nel loro punto di incontro.

Questo in fisica è chiamato interferenza distruttiva

In un secondo tentativo proviamo a lanciare due sassi di peso identico, dalla stessa altezza, nello stesso istante: questi due sassi genereranno un'onda amplificata perchè la singola onda si sommerà all'altra.

In questo caso si parlerà di interferenza costruttiva o risonanza armonica

Se trasferissimo questo concetto alla chimica delle nostre cellule si arriverebbe a un risultato meraviglioso.

Secondo il dott. Lipton «Le configurazioni energetiche che attraversano il nostro corpo viaggiano nello spazio come onde invisibili, simili alle increspature sulla superficie dell'acqua. (…) tutti gli organismi, compresi gli esseri umani, comunicano e decodificano il loro ambiente attraverso la valutazione di campi energetici. (…) l'incontro inatteso con una persona speciale vi ha tanto riempito di energia da inebriarvi? Avete fatto esperienza di un'interferenza costruttiva, cioè di vibrazioni positive.».

E se tutti noi fossimo armonicamente connessi?

Che energia indescrivibile ne scaturirebbe?

Se invece di contrastarci fino ad annullarci, collaborassimo?

Una bomba atomica di amore.

L'unico freno è costituito da noi stessi.

Nessuno ci vieta di amare.

Siamo noi a deciderlo, anche inconsapevolmente, perchè abbiamo abituato il nostro subconscio all'idea di non meritare l'amore.

Sproniamoci a cambiare questo modo di pensare.

Riprogrammiamo le nostre credenze e permettiamo all'amore di avvolgerci, di coccolarci, di cullarci, di guidarci.

Una volta, un mio insegnante mi ha detto che l'etimologia della parola amore prevede, come una possibile definizione, «senza limiti».

Sono stata stregata da questo e non l'ho più dimenticato.

L'amore per definizione non deve avere limiti.

L'amore colpisce tutti.

Coinvolge tutti.

Senza distinzioni.

Niente è impossibile all'amore.

Quando siamo sotto il suo influsso benefico ci sentiamo invincibili.

Le nostre cellule traggono una tale energia che, non solo guariscono da ogni male ma, addirittura, progrediscono.

Il messaggio che oggi vorrei trasmettere è questo: non fatevi remore! non ponete divieti all'amore!.

Fatevi guidare da questo navigatore infallibile, godete dei suoi benefici e, se volete ottenere la massima estasi, condividete questa carica vibrazionale con chi è in sintonia con voi.

Entrate in risonanza armonica con chi vi circonda.

Vibrate, amate e nutritevi dell'amore.

Poichè ognuno di noi merita di essere felice.

Giovedì 28 maggio 2020

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