Ambiente
di Aldo Carpineti
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| Il giardino ora |
Sul mio giardino si affacciano decine e decine di finestre del mio palazzo e di quelli attorno. Una volta una signora che abita di fronte in alto mi disse: Ricordati che dal tuo giardino tu sei giudicato.
Mi parve una frase eccessiva ed anche esageratamente invasiva; in una parola, antipatica. Ma non posso fare a meno di averla presente ancora adesso, nel senso di considerare che chi ha un giardino che è vista per molti vicini a qualcosa è tenuto verso di loro. Chi si permette di avere un giardino che è sotto gli occhi di tutti ha, se non l’obbligo, certo la responsabilità di offrire una versione gradevole di esso agli altri. Non è la cosa più importante della vita, la priorità assoluta. Ma il senso di ordine che credo sia, o dovrebbe essere, innato in ciascuno di noi deve riguardare anche questi aspetti.
Non è stata la sola considerazione che mi ha spinto a metterlo in ordine drasticamente, certo l’ho fatto anche e soprattutto per me, per potermelo godere, per fare qualche serata con pizza assieme agli amici adesso che arriva la bella stagione e si spera anche in diminuzioni delle restrizioni da pandemia. Per poterlo vivere, in una parola, un po più di quanto abbia fatto in questi ultimi periodi. Per aver voglia e spinta ad andarci perché ora ci si può stare un po meglio. La lettura in giardino, quando le temperature lo consentiranno, potrà diventare una alternativa gradevole allo strapotere del computer su di me e sul mio tempo. E se sole e caldo ad un certo punto diventeranno eccessivi sarà anche un’idea prendere uno o due ombrelloni.
Non sarà una vita agreste. Non farò l’orto come qualcuno mi suggerisce. Sono e rimango un soggetto dalle tendenze prevalentemente cittadine piuttosto che agricole. Rimarrà una evasione, un momento diverso a disposizione per vivere meglio, una opportunità in più fra quelle che questa vita bene o male offre.
Mercoledì 21 aprile 2021
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