Genova | fino al 12/11

Prosegue la mostra di Raimondo La Magna

un anno dalla morte, al Ducale sala Liguria

La prima vera personale dell'artista, a cura di Luciano Caprile

di Aldo Carpineti

Particolare di un'opera
Particolare di un'opera

COMUNICATO PALAZZO DUCALE

Fino al 12 novembre 2017 Raimondo La Magna. Una scoperta Sala Liguria

A un anno dalla morte, l'Associazione Anziani Oggi - Argento Vivo promuove la prima vera personale di Raimondo La Magna, a cura di Luciano Caprile. Vetrinista e cartellonista alla Rinascente nella Genova degli anni Cinquanta, successivamente La Magna lascia il lavoro da dipendente per iscriversi all'Accademia Ligustica di Belle Arti e dedicarsi solo alla pittura. Figura schiva e di carattere severo, ha insegnato a lungo disegno e pittura presso l'Associazione Anziani Oggi, divenendo un vero e proprio punto di riferimento per gli allievi. Da loro parte infatti la spinta verso questa mostra personale.

 

Arte come sofferenza, arte come intima scarnificazione, arte come lettura impietosa di sé e del proprio tempo. Per Raimondo La Magna il tardo approdo alla pittura è maturato dopo un lungo percorso di studio e di ricerca da riversare nella precedente attività di cartellonista e quindi di restauratore tramite la continua sperimentazione di pigmenti, di colori e di materiali che sembravano scaturiti dall’inconscio o da quella parte che viene di solito tenuta a bada dalla ragione perché foriera di ricorrenti dubbi e di strazi interiori. Seguendo tale iter ( nutrito anche di cultura poetica da riflettersi in particolare nel nome di Eugenio Montale ) egli è pervenuto a una pittura di pudica ostensione e quasi di impietosa espiazione. Tanto da indurlo a distruggere certi dipinti col pretesto della loro inadeguatezza; invece venivano probabilmente eliminati per cancellare il peso costante e insopportabile di qualche dolorosa memoria che li accompagnava. E di cui forse si sentiva complice o colpevole. Non è agevole entrare nel merito di certe logiche che hanno indotto grandi maestri a immolarsi nelle loro opere, a subirne il sinistro fascino o la reiterata denuncia.
La mostra di Palazzo Ducale permette pertanto al visitatore di entrare nello spirito e nel gesto di un artista che ha scelto di esibire certe contraddizioni e certi strazi che non solo appartenevano a lui ma che appartengono a tutti noi dal momento che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Lo ha fatto avvalendosi di allegorie che chiamano in causa non solo la figura umana ma anche la natura morta e certi mirabili scorci della nostra città. In tal modo ogni elemento rappresentato sulla carta, sulla tela o sulla faesite si traduce con lui in palpitante allusione esistenziale, in momento di critica riflessione. La Magna non mima semplicemente la vita nella descrizione o nell’interpretazione di un elemento d’occasione ma trasforma il gesto in momento di critica riflessione e di maggior conoscenza di se stessi.

Orario: tutti i giorni dalle ore 9 alle 19; venerdì dalle ore 9 alle 21 Ingresso libero 

Giovedì 26 ottobre 2017