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Il Riccardo-Pensiero su formazione e

consulenza dei Quattro Moschettieri

Riccardo Tacchi esprime in queste pagine le filosofie e la pratica

di Aldo Carpineti

Formazione
Formazione
Riccardo Tacchi
Riccardo Tacchi

COSA È LA FORMAZIONE OGGI

 … non c’è tempo per la formazione! 

IL TESTO SI PROPONE DI CAPIRE COSA DEVE CAMBIARE NELLA FORMAZIONE E NELLA CONSULENZA:

 1) IL METODO DI FARE FORMAZIONE E CONSULENZA

2) QUANDO E COME DEVE INTERVENIRE LA FORMAZIONE E LA CONSULENZA

3) IL RUOLO DEI FORMATORI E DEI CONSULENTI

4) IL RUOLO DEI FORMATORI E DI TUTTI GLI ENTI FORMATIVI CHE ACCOLGONO PERSONE CHE SI ASPETTANO DALLA FORMAZIONE E DALLA CONSULENZA UN AIUTO E UN CAMBIAMENTO REALE. L’IDEA È CREARE UN POLO FORMATIVO NAZIONALE MODERNO APERTO A TUTTE LE DISCIPLINE.

TITOLO 1 LA FORMAZIONE OGGI

La formazione nel 2018 ha come punto di partenza un'analisi dei bisogni, un ascolto attento, qualificato, ripetuto, di tutte le problematiche dichiarate:

dal soggetto richiedente;

dal mercato;

e da altre fonti scoperte in corso d’opera.

La formazione e la consulenza in una visione di trasversalità settoriale si allarga culturalmente e socialmente su tutti i fronti della nostra società:

arte, cultura, affari, sociale, sport, sanità

La missione per la formazione e la consulenza è il recupero di una nuova identità. A partire da subito ogni progetto formativo e di consulenza si onorerà di conquistare una profonda fiducia che si ispira in termini di valori in un riconoscimento di aiuto che attualmente è svalutato, degradato, obsoleto, inefficiente, inefficace, spesso proposto da chi eroga formazione e consulenza in un percorso di falsa utilità e falsa identità.

In una visione filosofica, sociale, prospettica, oggi e per il futuro, fare formazione e consulenza è e sarà la possibilità di dare alla nostra vita passata, presente e futura valore e senso, partendo da una vera rivoluzione di atteggiamento e comportamento.

Le organizzazioni economiche, politiche, sociali, oggi si trovano ad affrontare problematiche difficili e complesse sempre più ingarbugliate (dove non si capisce più chi fa, che cosa, come e quando). Alcune problematiche sono senza risposta e vuote di soluzioni, ad esempio il terrorismo, l’immigrazione, la sicurezza, il sistema bancario gli anziani, sempre in numero maggiore, tutti problemi ai quali le imprese, l’imprenditoria, i lavoratori, i capitali, si aspettano riscontri e risposte dalla formazione e dalla consulenza. Formazione e consulenza alle quali servirebbero competenze e soluzioni da offrire in tempo reale e qualora fossero disponibili in alcuni casi non sarebbero sufficienti, perché è probabile che lo scenario nel frattempo sia già cambiato. 

È arrivato il momento che ci vede ogni giorno a rivedere, ripensare, piani, programmi cambiando sul momento, tattiche e strategie.

Il bisogno di formare risponde per il mondo del lavoro alla necessità di creare, adeguare, aggiornare competenze e fornire strumenti indispensabili da utilizzare in modo, strategico nella operatività lavorativa su tutti i processi aziendali di tutte le aree.

Oggi la formazione e la consulenza vanno in conflitto con la frase più ricorrente di imprenditori e lavoratori che sempre più spesso nella pratica quotidiana dicono: non c'è tempo per la formazione e per la consulenza.

Che interpretazione noi formatori-consulenti dobbiamo dare all’affermazione preoccupante non c'è tempo, non ci sono risorse per la formazione!

La prima risposta banale è che per le cose della nostra vita realmente importanti, si trova il tempo! Quindi inevitabilmente la formazione e la consulenza non valgono più! Oggi chi chiede di fare formazione consulenza ci dona il suo tempo e oggi dobbiamo considerare il tempo come l’unica vera unità di valore.

Perché preoccupa la frase non c'è tempo per la formazione?

Il maggior numero di risposte dei clienti convergono, sostenendo che in questa situazione di mercato in cui tutto cambia quasi istantaneamente siamo dentro ad una fase storica che comporta decisioni, cambiamenti, scelte immediate spesso intuitive che necessitano per essere attuate di competenze disponibili, consolidate, flessibili da utilizzare al momento in cui servono, cioè subito.

Per non sentirsi dire che non c’è tempo i formatori e la formazione, devono essere capaci di essere riconosciuti e farsi riconoscere da chi ci vede fuori tempo.

Siamo visti come quelli che lavorano e formano quando ormai non serve più, siamo quelli che arrivano tardi, che arrivano quando non serve più e spesso quando i tempi della formazione sono troppo lunghi e spesso con contenuti inutili rispetto al bisogno formativo del momento.

Sempre più e sempre più di frequente dovremmo essere capaci di gestire, interpretare i conflitti interni (formatore-persona da formare) generati da:

Per questo a gran voce diciamo di non farsi ingannare da specchi per le allodole. I vecchi stili formativi e consulenziali sono finiti. Se non cambiamo la modalità di fare formazione e consulenza, ovvero, se non riusciamo ad essere uniti nel senso di fare squadra, diventando il gruppo di lavoro un corpo unico, dove tutte le competenze delle diverse aree lavorano intorno alle difficoltà di processo fino a definire e risolvere i problemi. Altro elemento fondamentale in questa nuova metodologia è considerare l’interdisciplinarietà degli interventi formativi e consulenziali uno dei valori fondamentali. Se non adottiamo questa nuova rotta, saremo solo capaci nella realtà di oggi di rendere impossibile e pieno di false aspettative ogni progetto finalizzato al cambiamento!

TITOLO 2 IL MONDO DELLE IDEE E DELLA CREATIVITÀ

Oggi su tutti i fronti della nostra vita, affari-imprese, arte, cultura, sociale, sport, salute le organizzazioni che realizzano nuove idee nascono come i funghi e muoiono con la stessa facilità con cui sono nate.

Ma perché nascono come funghi e muoiono con facilità?

Perché il gioco del mercato e della finanza è a eliminazione diretta!

Non c’è alternativa! Per rimanere e permanere sul mercato l'idea non deve invecchiare, deve invece trasformarsi quasi in tempo reale in un prodotto o un servizio, pronto per essere disponibile sul mercato, poiché in tempi brevi l’idea nuova è già invecchiata, superata, copiata, talvolta ancora prima di essere realizzata. In questa logica non basta essere i primi, bisogna poi continuare a sapersi adeguare ai nuovi scenari per gestire il presente, il futuro, interpretandolo e correggendo modelli, atteggiamenti e comportamenti.

Viviamo, valutiamo, analizziamole idee, sempre in un secondo momento, molto più in là nel tempo rispetto alla nascita la crescita e lo sviluppo dell’idea.

Per vincere la sfida del tempo nel tempo, dobbiamo fare una vera rivoluzione, poiché la fase del progetto e della realizzazione sono contestuali all'intuizione dell'idea.

Diventa sempre più difficile, operare interventi formativi adeguati a 360°rispetto ai mutamenti di un mercato di beni e servizi, di arte e cultura, di nuova tecnologia in continua evoluzione, dove internet e i social network sono il punto di incontro tra domanda e offerta, dove la fidelizzazione è fatta di scambi di opinioni, di valutazioni.

La fidelizzazione è per i giovani il frutto di risposte che troviamo su internet (es. raccomandato da Trip Advisor o di punteggi di conformità… ha fatto 100 vendite e le risposte sono tutte positive), di strumenti contenuti nei cellulari, le cosiddette app store (applicazioni disponibili on line ) che una volta scaricate possono permettere all’utilizzatore molti tipi di elaborazioni e servizi,( esempio inviare documenti, fare riunioni a distanza con Skype con Viper con Face Time, registrare frasi, inviare filmati, fotografie etc. , di FAQ Frequently Asked Questions = elenco domande frequenti, risposte codificate, di segreterie programmate di centralini che rispondono ai tuoi problemi da altre parti del mondo, da ipotesi in cui il soggetto con pochi passi diventa progettista del proprio ambiente di lavoro e fa il suo ordine on line e così via e tutto questo per tutto e sempre di più, alla portata di un click.

Una volta c’era una sola scelta, (si pensi alla linea telefonica in regime di monopolio, oggi ce ne sono decine e decine). Se solo si comprendessero e utilizzassero opportunamente le risorse tecnologiche e informatiche a disposizione potremmo fare passi avanti incredibili. La mattina invio elaborati, testi, foto, filmati, e poi faccio una riunione Skype, un corso di formazione a persone giovani e anziane, imprese, associazioni, con Skype in ospedale i pazienti possono parlare con i loro parenti, etc. Anche in questi ambiti trova spazio e si inserisce una parte della formazione moderna.

La formazione (e la consulenza) oggi può essere gestita da aziende che a una tariffa oraria minima possono avere un servizio eccezionale pur essendo collocate le risorse in qualsiasi parte del territorio mondiale, allora chi in futuro non può e potrà permettersi la tempestività di cui ha bisogno in termini di formazione e consulenza. L’offerta di consulenti e formatori per quel problema può oggi trovare risposte al prezzo orario basso di un servizio.

Questo atteggiamento tende a far scomparire i privilegi assegnati alle categorie preferite e restituire al libero mercato le risposte giuste in tempo reale e a basso prezzo, che vinca quindi il migliore, non il più protetto.

In tutto questo caos si tratta di decidere e prendere scelte che in alcuni casi risultano azzardate e che solo in un secondo momento possono essere valutate (mi riferisco ai soggetti portatori di idee e cambiamento, tra cui noi).

Nella realtà di oggi sempre più spesso si segue la logica che dice: prima si sceglie e si realizza, poi si valuta, perché?

Perché invece non si segue la saggia logica equilibrata che risponde alla affermazione prima analizzo e valuto, poi scelgo, organizzo e realizzo?

TITOLO 3 PERCHE MANCA IL TEMPO

Risposta, Perché manca il tempo, mi viene in mente la metafora del fiume in piena e in secca che trascina incurante con se ogni oggetto che galleggia, esondando dove non era previsto o paradossalmente in secca dove niente si muove e l'acqua non arriva dove dovrebbe.

L’acqua è diventato (è sempre stato) un bene indispensabile, una risorsa eccezionale ma ancora oggi è fonte di danni e di sprechi. Il fiume come il mare, l’aria, sono insieme alla terra e il sole i nostri beni naturali più preziosi.

La mancanza di responsabilità e di coscienza (formazione specifica da creare finalizzata) e come qualcuno sottolineava di un ruolo di Custode/i, caratterizzato da competenze e compiti.

TITOLO 4 I BENI COMUNI E I CUSTODI

Significa che noi siamo o dobbiamo diventare solo Custodi di tutti i beni della terra, che nostro dovere è riconsegnarli almeno nello stato in cui i nostri avi li hanno consegnati, però se siamo bravi Custodi dobbiamo lasciarli, meglio di come li hanno consegnati a noi, questo non dobbiamo dimenticarlo mai, anche in presenza del peggior possessore di beni.

Purtroppo, sprechi e danni ai Beni Comuni non hanno mai responsabili (per mancanza di veri custodi, consapevoli e coscienti del proprio ruolo).

In pratica nessuno si prende cura dei Beni Comuni.

Manca quello che la formazione in una logica di benessere collettivo-individuale-soggettivo-sociale dovrebbe essere capace di creare con continuità, ovvero un Custode che alla fine del suo mandato, riconsegna il bene e trasferisce al futuro Custode il bene insegnando ad avere una coscienza rivolta ai Beni Comuni, con competenze trasversali (tecniche, culturali, decisionali, organizzative, economiche tutte nello stesso soggetto a diversi livelli di competenza e solo per quello di cui il Custode ha bisogno al momento dal dirigente al operaio all’imprenditore ). Il ruolo di Custode genera la responsabilità che si materializza in quella capacità attuale e prospettica di gestire e prendere decisioni responsabili in tempo reale rispetto a problematiche urgenti e a bisogni attuali e futuri dei Beni Comuni.

In questo modo di pensare e di agire dobbiamo essere capaci di fare piccoli, medi, grandi cambiamenti se vogliamo ottimizzare e rendere utile e migliorare ciò che la natura ci offre pensando che quello che lasceremo sarà migliore di come ci è stato lasciato.

Questo significa nel ruolo del formatore e del formato, responsabilità, coscienza, tempestività, progettualità, ricchezza, serenità, sicurezza, opportunità valide di lavoro, valorizzazione del territorio a 360°.

L'intervento e il modello formativo quindi va ad adeguarsi rispetto al bisogno del momento attuale e futuro, valorizzando quanto di buono c’è nel passato e si sposta da quella logica strutturata ormai vecchia che non risponde più ai tempi di oggi, alla condizione espressa nella frase ti faccio questo contenuto, perché io formatore ho deciso per te… 

TITOLO 5 I CUSTODI SUPERVISORI

In questa visione la formazione, identifica nel suo Custode supervisore colui che tempestivamente cerca all'interno del tempo che manca, spazi temporali in cui, rincorre, ascolta e supporta in termini formativi le scelte, imprenditoriali, culturali, artistiche, sociali, sportive etc... Il suo fine è di aiutare la realizzazione delle scelte nel rispetto dei Beni Comuni, formando le persone nella direzione di consapevolezza, coscienza, responsabilità.

Le persone formate e le organizzazioni di qualsiasi tipo riconoscono il valore della formazione e dei formatori solo durante il percorso effettivo di formazione e cambiamento e non prima.

TITOLO 6 IL RAPPORTO DI FIDUCIA CON I CUSTODI, UN RICHIAMO ALLA VECCHIA FIGURA DEL MEDICO

Il rapporto di fiducia e stima nella relazione di formazione è qualcosa da costruire con l’esempio, la dedizione e l’amore per il fine di insegnare a godere delle cose di cui abbiamo la custodia. 

Quindi l'offerta formativa oggi risponde ad un dialogo continuo tra chi opera sul mercato e nel sociale e chi offre formazione, in pratica si seguono prima di tutto le scelte, le idee nate da nuove cellule imprenditoriali, culturali, artistiche, sociali e d'impresa, dove la formazione, deve in tempo reale allinearsi ai bisogni di realizzazione delle attività e delle idee.

Il Custode supervisore richiama la vecchia figura del medico, quello di una volta, quello che andava a casa del paziente anche quando il paziente non ne aveva bisogno, va lì beve un bicchiere di vino curiosa e indaga, in un rapporto di massima fiducia le attività del paziente, cerca di capire se i suoi sono comportamenti sani, oppure nocivi alla sua salute, poi al bisogno fissa un appuntamento in ambulatorio e quindi controlla e se ravvede qualche problema con il supporto di altri medici di altre specializzazioni fa gioco di squadra e risolve il problema.

Il formatore in questo senso deve saper generare un rapporto di fiducia e far comprendere il valore della di missione di aiuto diventando uno strumento per lo sviluppo e la crescita delle scelte imprenditoriali, culturali, artistiche, sociali e d'impresa.

TITOLO 6 LE IDEE

L'idea può venire anche da chi non ha esperienza imprenditoriale, da chiunque, purché risponda ad un bisogno, non necessariamente di mercato e così, intorno all'idea, si costruisce velocemente un progetto e con l'aiuto di chi crede nel progetto si crea una struttura e una cultura organizzativa capace di supportare e sostenere l'idea anche nei momenti più difficili.

In questo percorso le competenze nelle fasi di crescita spesso non vengono trasferite subito, occorre che si capisca la finalità della formazione e il ruolo del formatore, non sempre si parla di trasferimento di competenze per la creazione di ruoli, bensì di competenze di ruoli, di analisi da utilizzare ai fini delle scelte, finalizzati in ultimo alla creazione di modelli capaci di creare un riconoscimento dei valori nascosti nella ricerca di dati e informazioni. (esempio: la politica dei margini, l’analisi costi benefici etc.)

Il panorama della vecchia formazione in questo senso risulta obsoleto e inadeguato ai tempi e alla velocità di risposta del mercato e dei bisogni culturali, artistiche, sociali e d'impresa e dei modelli organizzativi del lavoro, tecnologici, informatici a supporto delle scelte e delle idee.

TITOLO 7 CREARE UN POLO FORMATIVO MODERNO

Da qui nasce l'idea di creare un polo formativo moderno per affari-imprese, arte, cultura, sociale, sport, salute, sport, che parte da una diagnosi nella quale per usare una metafora comportamentale:

- Il malato qualche volta si presenta all'ospedale con un problema di salute;

- Il malato qualche volta, non fa parte della nostra cultura si presenta in ospedale per farsi aiutare a capire come sta e cosa e come e con chi è in grado di migliorare, il suo progetto di salute;

- Il malato lo andiamo a trovare e ri-trovare noi e scopriamo uno dei due punti precedenti.

 Una vera rivoluzione per la formazione e i formatori, un nuovo modo di pensare e di agire.

 Ma come strutturare operativamente questo tipo di idea? ​

In fasi:

- 1° fase) L'ide​ a è quella di intervistare i Presidenti di categoria oppure un comitato che la rappresenta e con il Presidente - Comitato stabilire quelli che sono i bisogni formativi sulla base dei quali costruire un percorso adeguato ai bisogni.

All’incontro si chiede la partecipazione del maggior numero di formatori in modo che ognuno possa ascoltare, capire e dare il proprio contributo intrecciando il proprio supporto con quello degli altri formatori.

- 2° fase) Nella fase successiva si torna a casa ci si riunisce e sì ripensa a come modulare la formazione, in alcuni casi sarà opportuno incrociare e sovrapporre contenuti e docenti,(si pensa a come modulare e fare lezioni e interventi in aula e in azienda insieme (più docenti) un po come a teatro dove si recita un copione nel quale fare capire il valore dei moduli combinati, fino a simulare con i partecipanti scene di vita organizzativa reali).

Per questo si pensa a portare uno o più casi in aula e si crea una ipotesi reale di lavoro un role-play adattato alla situazione) ai bisogni e alle aree di bisogno (ad esempio per l'area informatica con l'area economico-aziendale-risorse umane, l'area economico-aziendale con marketing e l'organizzazione eccetera e l'area informatica eccetera). Normalmente i moduli congiunti sono preceduti da moduli base per allineare le persone fino a livello necessario allo sviluppo della competenza.

- 3° fase) si incontrano nuovamente i Presidenti di categoria oppure il Comitato che la rappresenta e si condivide il progetto che diventa un contratto.

- 4° fase) si pensano e ri-pensano dopo i risultati dei percorsi a moduli di approfondimenti e consulenze da creare in un percorso simile a quello delle tre fasi precedenti.

Fase nella quale non si abbandona mai il tessuto delle imprese, dell’arte, della cultura, del sociale, dello sport, della salute, altro, come normalmente accade nella formazione di oggi.

AREE PRINCIPALI

Premesso che al nostro gruppo di lavoro 

quattro Moschettieri occorrerebbe avere minimo le famose 4 gambe + una del tavolo se di più meglio in relazione alla lunghezza e la dimensione del tavolo, ovvero: 

l'area della comunicazione e del marketing; 

l'area dell'organizzazione;

l'area amministrativa (controllo e finanza);

l'area commerciale;

l’area informatica;

A queste competenze sono da aggiungere i supporti che in alcuni casi potremmo trovare in partnership con enti e studi, professionisti, associazioni, università ai quali spiegare il nostro modo e metodo di fare formazione

PARTNER

Camera di Commercio; 

Conf Commercio;

Conf Esercenti;

Conf Albergatori; 

Associazione Industriali Fin Cantieri; 

Conf Artigianato;

Università - Scuole

A cui aggiungere i supporti di area specifici (atleti, attori, scrittori, musicisti, pittori etc.)

Fondo Sociale Europeo;

Regione, Provincia, Comune

Privati disposti a finanziare il progetto inserendo spazi di presentazione di prodotti e servizi

 LE AREE POTREBBERO ESSERE COSÌ COPERTE: 

Aldo organizzazione e risorse umane (da vedere con lui)

Stefano comunicazione e marketing (da vedere con lui)

Armando Informatica e comunicazione l'area di Armando è un’area interdisciplinare che si intreccia sposa con tutte le altre aree.

Riccardo economia e finanza e controllo di gestione (come aree specifiche)

Tutte le aree e l'aria di Armando in particolare sono area interdisciplinare che si intrecciano e sposano con tutte le altre aree. (come aree specifiche)

MANCANO I SUPPORTI DI AREA SPECIFICI

Tutti i supporti di area specifici da modulare volta volta, (atleti, attori, scrittori, musicisti, pittori etc.)

Manca area contrattuale 

Manca area fiscale 

Manca area società (tipi forme etc.)

Manca area agevolazioni e contributi

Manca area aziendale-legale recupero crediti

Giovedì 25 gennaio 2018