L'on. fontana alla commissione affari sociali della camera

Il Ministro della Famiglia dissolubile

Da tempo la Lega vorrebbe farsi portavoce dei valori cristriani, ma è una pretesa legittima?

di Gianluca Valpondi

On. Lorenzo Fontana, ministro leghista della Famiglia
On. Lorenzo Fontana, ministro leghista della Famiglia

Il ministro della Famiglia e Disabilità Lorenzo Fontana ha presentato in questi giorni alla Commissione Affari Sociali della Camera le linee programmatiche del suo dicastero in materia di famiglia, adozioni, minori, disabilità e politiche antidroga. Ha parlato anche della sua ferma volontà di introdurre decisamente la prassi legale degli accordi prematrimoniali. Ma uno che, prima di sposarsi, stipuli accordi prematrimoniali col partner in vista dell’eventuale scioglimento del vincolo matrimoniale, evidentemente non può essere cristiano e direi neanche profondamente umano. È qui che si vedono, ancora, tutti i valori cattolici della Lega, è qui che, ancora, si manifesta una visione antropologica incompatibile con quella cristiana. A meno che il neo ministro della famiglia e della disabilità on. Fontana non intendesse in vista dell’eventuale dichiarazione di nullità del matrimonio. Ovvero, se il nostro matrimonio, che domani celebreremo, dovesse essere nullo, perché magari il nostro consenso è viziato, mettiamo le mani avanti e tuteliamo i nostri figli (eventuali) e i nostri beni, mettendoci d’accordo prima sul post-matrimonio. Ma dato che non ritengo in alcun modo il ministro un disturbato capace di tali assurde tortuosità mentali, debbo, e dobbiamo, constatare semplicemente che per Fontana il matrimonio non è indissolubile. Che così fosse per il cosiddetto matrimonio civile già si sapeva, ma non è così per il matrimonio cristiano, e nemmeno per il matrimonio naturale. Pare se ne debba allora dedurre che per Fontana la famiglia tradizionale non coincida con quella naturale. La naturale infatti si fonda su di un vincolo indissolubile tra un uomo e una donna, non meramente su di un vincolo tra un uomo e una donna. Ma forse non basta non essere omosessualisti per essere fedeli alla Tradizione. E se il ministro della famiglia sarebbe il cavallo di razza prolife&profamily della (nuova?) Lega, spero di sbagliarmi, ma non vorrei che nella Lega si abbiamo le idee un po confuse e, a furia di sventolare rosari, ci si sia dimenticati che per noi cristiani l’albero della vita da baciare è quello redentivo della croce, non quello, pagano, di Pontida. Tra l’altro vedo un nesso tra le famigerate DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) e questa storia degli accordi prematrimoniali: vedo la stessa sfiducia in Dio o, più laicamente, la stessa sfiducia nella vita. Ma cosa dici, Gianluca? ! Gli accordi sono a tutela dei figli! Vabbè, non glielo dite però (ai figli); gli rovinereste il cuore e creereste confusione nella loro mente. Non comincerebbero a credere che l’amore è eterno finché dura? Ma se finisce, o può finire, che amore è? Tanto vale ammettere che l’amore non esiste, o, semmai, fingere di credere che esista chiamando amore ciò che amore non è perché esclude il dolore. Perché, arieccoci, esclude la croce. Ma, Gianluca, dove vivi? ! È ovvio che ‘ste cose si terranno nascoste ai bambini e anzi si spera che mai dovranno venir fuori per essere utilizzate! Sarà, ah! ah! , il segreto di mamma e papà. Caro bimbo mio, tu lo sai qual è il segreto di mamma e papà, non hai bisogno che te lo dicano che non si amano, perché tu vivi di quell’amore. Ma, Gianluca, il ministro Fontana è un ministro della Repubblica, non un ministro della Chiesa! Non è colpa mia se la natura senza la grazia (conscia o meno) non ce la fa. In politica, senza autentica ispirazione cristiana (conscia o meno), non c’è progresso civile, non si dà umanizzazione dell’uomo.

Venerdì 27 luglio 2018