Genova | se ne parla spesso

Primato dell'umanesimo o della tecnologia

problema mal posto, per quanto dibattuto

L'uno e l'altra appartengono a due distinte sfere del conoscere

di Aldo Carpineti

Umanesimo e Tecnologia
Umanesimo e Tecnologia

Si sente spesso dibattere circa la maggiore importanza da dare all’una o all’altra delle due sfere del sapere sia riguardo alla prevalenza nei programmi scolastici sia per quanto prevalga oggi nella nostra quotidianità, nella vita di tutti i giorni.

Credo che il problema non vada posto in questi termini; proprio perché umanesimo e tecnologia appartengono ad ambiti diversi nelle categorie del sapere e del sentire tanto da non potersi neanche confrontare e redigere reciproche classifiche di valore.

Cercando di dare di esse una definizione che valga a distinguerle si potrebbe dire, senza la pretesa di essere esaustivi, che l’umanesimo riguarda ciò che è, la tecnologia riguarda ciò che è utile. Spesso l’una dell’altra sono il contenuto ed il modo di trattare il contenuto.

Ci pare infatti veritiera l’affermazione secondo la quale il mondo moderno non potrebbe più fare a meno della tecnologia ma altrettanto indubitabile è che la tecnologia valga non per se stessa ma sempre in funzione di qualcosa che ne rappresenta il senso e la ragione d’esistenza. La tecnologia applicata alla costruzione di una nave ha significato in quanto serva a produrre, in fondo a tutto, il risultato del bene nave, che è il vero fine che si tende a perseguire. La tecnologia fine a se stessa può avere senso a livello di gioco, di settimana enigmistica, se non ha una applicazione che rappresenta il fine e il vero senso delle cose che si fanno.

E così appare fuor di dubbio che la macchina, per quanto perfezionata ed avanzata sia, difficilmente potrà arrivare a sostituire l’uomo nelle sue prerogative d’animo e di spirito. Quando una macchina arriverà ad innamorarsi, a sperare, a soffrire della sofferenza degli altri allora potremo dire che la macchina avrà superato e potrà sostituire l’umano. Ma sono convinto che si sia ancora molto lontani da questo risultato.

Presi ognuno nel suo ambito, invece, uomo e macchina possono superarsi a vicenda nelle funzioni, ma rimanendo ciascuno signore soltanto della propria. L’affinamento dello spirito attraverso gli studi classici e la coltivazione di materie come le lettere e la filosofia la storia e l'antichità non può, di conseguenza, essere declassato rispetto alla utilità indiscussa del mezzo tecnologico. 

Mercoledì 3 ottobre 2018