Genova | pranzo e pomeriggio

Una domenica genovese allo Squash

e poi Corso Italia e il centro cittadino

Una visita da parte di mia figlia e del suo ragazzo che vivono in Toscana

di Aldo Carpineti

Squash
Squash

Sono arrivati a Brignole poco prima di mezzogiorno partendo dalla loro Toscana caratteristica, la Valdinievole, zona non fra le più note, facendo scalo a Viareggio per salire su un comodo Freccia Bianca. L’occasione erano i miei 69 anni appena compiuti che andavano festeggiati a dovere.

Un breve salto dagli amici cinesi che gestiscono il locale al di là dell’attraversamento stradale a fianco dell’hotel Moderno, per un caffè ed una toilette, e poi difilato in Corso Italia dove avevamo prenotato un tavolo per pranzare sulla terrazza dello Squash.

Giornata luminosissima senza troppo caldo, sotto gli ombrelloni si mangiava divinamente, insalata di polpo per due e risotto ai frutti di mare per il terzo. Lo Squash ha cambiato gestione recentemente e ha opportunamente aggiunto personale di servizio. Un pranzo senza fretta, guardandoci attorno, lo stabilimento balneare ancora pieno di persone ed il ristorante che si riempiva pian piano. Momento conviviale e di pieno relax, fatto apposta per gustare ogni cosa, non solo con il palato ma anche con gli occhi e con la mente. Istanti che ti riconciliano con la vita, finalmente non affannati ma assaporati compiutamente.

E poi nel passeggio vivace di Corso Italia verso Boccadasse che, come sa ogni genovese che si rispetti, significa Bucca d’ase, bocca d‘asino, per la sua particolare conformazione geografica. Boccadasse è un mondo a sé, che ognuno vive a modo proprio secondo il proprio carattere ed il proprio stato d’animo, ma che presenta il comune denominatore del mescolarsi tra la gente, di ogni tipo. Villaggio marino nella città, conserva, pure oggi che è dedicato alla folla, un proprio fascino primitivo ed offre ancora scampoli di quello che originariamente rappresentava. Il vivere col mare e per il mare aperto, laddove questo rappresenti sostentamento e modalità totalizzante di interpretazione. L’odore di salmastro e la stessa aria marina sono completamento allo spettacolo per gli occhi.

Ma la giornata esigeva altre visite, il centro cittadino almeno andava visto da chi a Genova era passato soltanto una volta e molto di sfuggita. Un attimo solo di riflessione, si decide di ripercorrere a piedi Corso Italia a ritroso e in passeggiata leggera, tanto il tempo c’è, e di avvicinarsi alla city.

Piazza della Vittoria con una occhiata al Parador, dove varrà la pena, una prossima volta, di fermarsi per una apericena, e siamo già in via Venti Settembre. Gli ospiti si stupiscono perché trovano i negozi grandi, spesso dei veri empori, rispetto a quelli delle proprie cittadine di provenienza, grande scelta per lo shopping e marche note e altre non conosciute. Infine un tavolino al Caffè sotto i Portici dell’Accademia sembra fatto apposta per prendere finalmente fiato. Un sorso di Coca Cola con limone vale a ripristinare la salivazione azzerata, tre quarti d’ora a osservare il variegato mondo che gira attorno alla fontana di Piazza De Ferrari, fare commenti ed ascoltare di sfuggita quelli degli altri.

La giornata è trascorsa, il ritorno caratterizzato dal percorrere, verso Brignole, via San Vincenzo, che offre nuovi e ultimi motivi di sorpresa. E infine la stazione, i saluti. Il Freccia Bianca per Viareggio non aspetta.

Mercoledì 17 ottobre 2018