Genova | presidio 7 gennaio 2019

In 2000 ieri al presidio in P. zza De ferrari

anche la sindaco Ghio contro il Decreto Salvini

Organizzato da «Genova che osa» insieme ad una ventina di altre associazioni, tra le quali Arci Genova e Liguria, Emergency, Generazione Antigone, Libera, +Europa, l’Unione Immigrati Senegalesi e il sindacato Cgil

di Francesca Camponero

Presidio P. zza de Ferrari
Presidio P. zza de Ferrari

Alle 17,30 di ieri, martedì 7 gennaio, P. zza de Ferrari stava cominciando a riempirsi davanti all'ingresso di Palazzo Ducale e alle 18, la più importante piazza della nostra città era piena di gente che ha aderito al presidio organizzato da «Genova che osa» insieme ad una ventina di altre associazioni, tra le quali Arci Genova e Liguria, Emergency, Generazione Antigone, Libera, +Europa, l’Unione immigrati senegalesi e il sindacato Cgil, per protestare contro il decreto sicurezza firmato dal Ministro dell'Interno Salvini. Un peggioramento di un decreto altrettanto pesante firmato dal governo precedente dall'allora Ministro Minniti.

IL decreto sicurezza rispecchia già nel nome i suoi contenuti, rassicurando chi lo ha commissionato, ma che mette in ginocchio non solo migranti, ma persone in situazione di strada e, soprattutto, movimenti ed organizzazioni sociali che si battono per i diritti. Un decreto che toglie ogni agibilità politica, ogni spazio di vita e respiro a chi lotta per i propri diritti e quelli degli altri, ad avere una casa, un lavoro e soprattutto la libertà.

Come sappiamo sono molti i sindaci italiani che hanno intenzione di ribellarsi e non rispettare quanto vuole il decreto e ieri, tra questi, c'era anche la sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio, anche lei a fianco di Orlando nella presa di posizione contro il decreto.

Lorenzo Azzolini, tra gli organizzatori del presidio si è espresso così: «Siamo qui perché il sindaco Bucci ha sostenuto il decreto sicurezza di Salvini contro la storia di accoglienza della città, dimenticando la sua stessa storia da lavoratore all’estero». 

Il presidio si è poi trasformato in un corteo che è andato fino a Tursi con in testa il gruppo di Genovasolidale con il loro striscione.

Martedì 8 gennaio 2019