Genova | alla corte

Il teatro è libertà, questo il messaggio

dell'Isola dei Sogni degli Scatenati

Di nuovo all’opera la Compagnia Scatenati coordinata dal regista Sandro Baldacci che ha costruito in 7 mesi uno spettacolo che prevede quattro attori professionisti e un copioso numero di attori - detenuti

di Francesca Camponero

Prove dello spettacolo
Prove dello spettacolo
Igor Chierici e il regista Baldacci
Igor Chierici e il regista Baldacci

Ha debuttato ieri sera, martedì 9 aprile al Teatro della Corte il nuovo spettacolo di Teatro Necessario, intitolato L’Isola dei Sogni. Un titolo che già lascia ad intendere molte cose e che fa capire che sognare è un diritto di tutti che non costa nemmeno nulla.

Di nuovo all’opera dunque la Compagnia Scatenati coordinata dal regista Sandro Baldacci che, come lui stesso ha affermato, ha costruito per ben 7 mesi uno spettacolo che prevede quattro attori professionisti e un copioso numero di attori - detenuti. Un gruppo ben amalgamato che porta in scena uno” spettacolo nello spettacolo”, infatti il racconto riguarda la storia di un naufragio di una barca in cui viaggiava una compagnia teatrale assieme ad un gruppo di delinquenti destinati al carcere di massimo isolamento che si trova in un’isola, proprio quella dove si vanno a spiaggiare.

I delinquenti per sfuggire al loro amaro destino approfittano della situazione facendosi passare per attori e costringono lo sventurato capocomico a dichiararli artisti della sua compagnia teatrale. Ma il direttore del carcere non crede alla professionalità di tutti gli attori della compagnia e li obbliga a mettere in scena “La tempesta”, uno dei lavori più complicati di W. Shakespeare, per far emergere chi del gruppo è veramente un attore e chi invece finge di esserlo.

In tutto questo non poteva mancare anche la storia d’amore, quella fra Miranda e Ferdinando che, come nella vera Tempesta shakespeariana, vincerà sopra ogni cosa, anche a costo di continuare a trasgredire la legge.

Lo spettacolo è fresco e divertente anche perchè aiutato dai vari dialetti degli attori, tutti spontanei e preparati che non fanno annoiare neppure un attimo tutti presenti in sala. Presenti che hanno fatto registrare il sold out in uno dei teatri più grandi della nostra città, quello della Corte, tra i quali oltre ai parenti dei detenuti c’erano anche il sindaco Bucci, il rettore dell’Università di Genova Comanducci, il Cardinal Bagnasco, l’Assesore regionale alla Cultura Ilaria Cavo e l’Avvocato Alessandra Ballerini, molto conosciuta per il suo impegno riguardo l’immigrazione.

Un’ora e venti minuti che ha fatto bene a chi ha gustato lo spettacolo, ma soprattutto a chi ne ha preso parte sul palco. Ricordiamo che fare teatro è un prezioso strumento di educazione alla salute e di cambiamento per gli attori-detenuti, e segna anche un mutamento nel mondo carcerario a sostegno della legislazione più avanzata (vedi Legge Gozzini), che sottolinea l’importanza del reinserimento in società di chi vive l’esperienza di reclusione. La persona che vive l’esperienza del carcere deve trovare nel periodo della detenzione occasioni di ri-partenza e riflessione, nella piena affermazione della propria dignità umana e senza dubbio prendere parte ad una piece teatrale aiuta molto in quel senso.

“è la prima volta che vengo in questo teatro ed è per una splendida occasione - ha detto alla fine dello spettacolo il Cardinal Bagnasco – un’occasione per esprimere la nostra vicinanza e la nostra fiducia alle persone che sono all’interno del carcere. Perchè parliamo di persone e non detenuti. Con questo spettacolo ci avete ricordato che si può stare insieme gli uni accanto agli altri per uno scopo alto da conseguire insieme. Chiaro il messaggio che evoca una categoria che non va dimenticata. I pesi si portano meglio insieme, come del resto le gioie”ha concluso Bagnasco visibilmente commosso e partecipe ad un’operazione che dà dignità a questi cittadini momentaneamente "sospesi" da una vita attiva nella società.

Mercoledì 10 aprile 2019