Genova | un percorso sulla nascita del pianoforte

Strumenti antichi e loro evoluzione

Primi cimeli e loro produzioni

Bartolomeo Cristofori e la creazione e sviluppo dei primi fortepiano

di Lorenzo Osta

Foto di un clavicembalo della metà del Settecento
Foto di un clavicembalo della metà del Settecento

Ogni oggetto che l'uomo primitivo ha costruito in passato per cantare o per danzare, è considerato a tutti gli effetti uno strumento musicale. Il primo strumento fu, ovviamente la voce, insieme al battito delle mani e dei piedi. Da lì si passò probabilmente a qualche strumento a percussione: tronchi d'albero, canne di bambù, dai quali usciva un suono forte che veniva prodotto dallo sfregamento di parti ruvide. Altri oggetti che producevano suoni potevano essere bastoni, recipienti, i primi sonagli, i primi xilofoni e tamburi sempre più elaborati. Due strumenti erano particolarmente importanti per i Greci. La lira o citara era ritenuta di origine ellenica e sacra al culto di Apollo. Era formata da una cassa di risonanza dalle cui estremità salivano due bracci collegati in alto da un giogo. Tra la cassa e il giogo erano tese le corde. L' aulo era uno strumento a lancia doppia, simile quindi al nostro oboe, importato dalla Frigia asiatica ed era sacro al culto di Dioniso. Altri strumenti usati erano la siringa, simile al flauto diritto, il flauto di Pan, la tromba, i tamburi, i cimbali, i sistri e crotali. I primi testi che menzionano l' esistenza di strumenti a corde con una tastiera risalgono al XIV secolo, tuttavia mancano descrizioni tecniche che ci permettano di distinguere chiaramente gli strumenti a corde pizzicate (famiglia del clavicembalo) da quelli a corde percosse (famiglia del clavicordo). Il clavicordo è uno strumento musicale a corde percosse, dotato di tastiera. è stato uno dei protagonisti del panorama musicale europeo per più di 400 anni. Dal XV secolo subì una certa evoluzione, viene infatti descritto come munito di 10 corde e dotato di tastiera cromatica. Divenne presto uno strumento di esercizio per gli organisti e atto a servire all'insegnamento della musica e i suoi costi di produzione risultavano contenuti. Con il termine clavicembalo (arpicordo, cimbalo, cembalo) si indica una famiglia di strumenti musicali a corde pizzicate dotate di tastiera: tra questi anzitutto lo strumento di grandi dimensioni attualmente chiamato clavicembalo, ma anche la piccola spinetta. Questi strumenti generano il suono pizzicando la corda, anzichè colpendola come avviene nel pianoforte o clavicordo. [vedi foto clavicembalo]. Il pianoforte nasce all'incirca nel 1698. I primi prototipi, perfezionati da Bartolomeo Cristofori, celebre cembalaro, organaro e liutaio, risalgono al 1720. In realtà gli strumenti di Cristofori erano quelli che oggi definiremo gli antenati del pianoforte, ossia i fortepiano. Il fortepiano (o pianoforte storico) è il primo strumento a corde percosse della storia. Chiamato anche cordofono a percussione, è considerato il principale precursore del pianoforte moderno. Strumento fondamentale nella produzione, fra l'altro, delle opere di Mozart e Beethoven, il fortepiano produce suoni grazie a corde che vengono percosse per mezzo di martelletti azionati da una tastiera. La sua caratteristica principale, rispetto al moderno pianoforte, è quella di essere interamente fabbricato in legno. Questo comporta una tensione delle corde decisamente inferiore, un volume sonoro notevolmente minore rispetto allo strumento odierno; tuttavia non si può parlare di due strumenti diversi: si tratta infatti di un unico strumento che ha subito nel corso del tempo una profonda evoluzione. La novità che il fortepiano portò agli esecutori dell'epoca (e che rimane oggi una caratteristica peculiare di questo strumento) fu la possibilità di pesare la pressione del dito sul tasto: infatti maggiore era il peso impresso sul tasto, maggiore era la velocità di percussione del martelletto sulla corda e, di conseguenza, maggiore era il suono emesso dalla cassa armonica. Si poteva, quindi, calibrare il suono. Questo permise dunque di aprire nuovi orizzonti ai mezzi di espressione degli artisti, che durante la seconda metà del Settecento abbandonarono progressivamente il clavicembalo in favore del fortepiano. [vedi foto fortepiano]. L'invenzione di Cristofori suscitò naturalmente l'interesse di molti costruttori, che negli anni successivi ripresero il modello apportandone modifiche e migliorie. Celebre fu Gottfried Silbermann (1683-1753) che costruì un proprio strumento facendo tesoro delle esperienze di Cristofori. Uno strumento Silbermann fu provato da Bach alla corte di Federico II. Il vero boom della costruzione di pianoforti, in senso moderno, iniziò dopo il 1750. Da allora la costruzione fu intensificata, lo strumento sottoposto a continue migliorie. Al pianoforte nella sua linea tradizionale a coda, si aggiunsero nel tempo altre forme: pianoforte da tavolo, pianogiraffa, clavi-harpe, verticale. Il principio costruttivo era lo stesso del fortepiano: applicazione di una martelliera al clavicembalo che consentiva di graduare il suono. Il pianoforte soppiantò il clavicembalo, la spinetta e il clavicordo, in virtù di ben maggiori potenzialità espressive e dinamiche. La sua meccanica si compone di: martelletti articolati, indipendenti dai tasti con uno scappamento semplice (o doppio) e l'applicazione di uno smorzatore ad ogni corda. Tutto ciò permetteva al martelletto di battere sulla corda, tornare indietro consentendole di vibrare fino a che l'esecutore, lasciando rientrare al suo posto il tasto, metteva in moto il meccanismo dello smorzatore. [vedi foto pianoforte]. Fra i costruttori che nel tempo acquisirono prestigio a livello internazionale si citano: Johann Andreas Stein, Erard, cui si deve l'invenzione del doppio scappamento, che consente una più rapida ribattuta di un tasto e Pleyel, in Francia, fino ad arrivare a Steinway e Bechstein. Più recentemente si è sviluppata l'industria dei pianoforti in Giappone e Oriente con varie fabbriche fra le quali la Yamaha e la Kawai.

Martedì 30 aprile 2019