spigoli e spigolature

Il coraggio uno non se lo può dare, diceva

don Abbondio, ma è proprio vero? oppure...

Il coraggio delle proprie paure è il primo ed efficace antidoto ad esse

di Aldo Carpineti

Don Abbondio
Don Abbondio

Il coraggio, uno non se lo può dare, diceva don Abbondio dopo aver ricevuto le minacce dei bravi di don Rodrigo…

E può darsi che avesse ragione. Ognuno ha gli impulsi propri e risponde alle sollecitazioni secondo quanto ha di innato in sé.

Quale è il vero coraggio dunque? Ma, secondo me, è coraggioso proprio colui che ha il coraggio delle proprie paure. A questo ci si può abituare. A non temere le proprie paure, riconoscerle davanti a sé e agli altri. Nel momento in cui ciò avviene non se ne è più succubi, ci si libera anche da esse. Un esercizio lungo e difficile, ma ricco di sorprese non soltanto alla fine, anzi durante tutto il percorso.

Tutto quanto rimanendo nei limiti della ragionevolezza. A nessuno è richiesto di essere eroico, la quotidianità normalmente non lo esige, e un atto isolato incide poco sul proprio carattere. Eppure riconoscere e tollerare le proprie paure momento dopo momento  permette poi di fare le proprie scelte con la giusta lucidità e persino di non fare tragedie dei propri passi falsi e dei propri insuccessi.

Il controllo di sé parte  dal conoscersi e dal non permettere che i propri difetti siano motivo di ingiustificate rinunce e premature accondiscendenze ai propri limiti. Andare al di là di essi può portare  a risultati che non sono in linea con la propria natura, e questo va evitato, ma spostare avanti gradualmente il proprio confine è possibile, attraverso un intelligente lavoro sulla tolleranza di sé davanti agli altri.

Vivere senza paura non è cancellare le paure, ma riconoscerle come naturali e persino logiche, renderle innocue e vivibili. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, e chi è senza paure vada dal dottore… Però vivere di paura è rinunciare a vivere.  

Sabato 3 agosto 2019