ventottesimo capitolo romanzo breve

C'è una nuova vita per Cristina e Antonio

vacanze in Sardegna e l'attività in proprio

Qualcuno lascia la casa di Morgex dopo aver appreso e dato tanto

di Aldo Carpineti

Sui prati di Ollomont
Sui prati di Ollomont

Ventottesimo capitolo

Cristina e Antonio avevano nuovamente considerato l'idea di prendersi un'abitazione per conto proprio. Antonio non aveva avuto grossi miglioramenti nell'uso delle gambe, tuttavia aveva imparato, con l‟ abitudine, a cavarsela negli spostamenti, con modi personalissimi, che aveva messo a punto provando ripetutamente. Nel bar riusciva a muoversi quasi di corsa lungo il bancone e fra i tavoli per servire i clienti ed era convinto che non sarebbe stato un problema vivere in una casa in autonomia, e lo pensava anche Cristina; così presero in affitto un appartamento in paese. Il tragitto fra le due case, per quanto non lungo, lo coprivano comunque in macchina per evitare ad Antonio di affaticarsi, ma nel proprio appartamento Antonio aveva preso a muoversi con la stessa destrezza che aveva al bar e sovente gli riusciva di spostarsi usando una sola stampella, in modo da avere libera una mano. L'infortunio ad Antonio aveva certamente cambiato la vita dei due giovani, tuttavia essi sembravano vivere l'uno per l'altra come era sempre stato, né dimostravano rammarichi che potessero rabbuiare la loro naturale serenità. Ad Antonio piaceva sempre molto rivedere le sue fotografie di montagna, ma si appassionava altresì a spettacoli televisivi divulgativi di geografia e storia; ed aveva anche preso il gusto di seguire la politica, soprattutto nazionale, attraverso la televisione ma più ancora sul quotidiano che comperava ogni giorno; per il momento non partecipava attivamente per alcun partito, tuttavia gli piaceva considerare con assiduità le vicende ed il dibattito della vita pubblica, che trovava molto spazio sul suo giornale. Cristina noleggiava spesso film scelti fra i più validi di quelli in circolazione, e curava anche una sua piccola cineteca; le piaceva tenersi informata, e questo interesse era alimentato attraverso l'aggiornamento su riviste specializzate, che lei leggeva con frequenza regolare; così si era fatta una sua cultura sulla cinematografia d'attualità che coltivava abitualmente; anche da ragazzina le piaceva andare al cinema, ma ora aveva acquisito una propria capacità di giudizio ed un gusto sicuro che le davano la possibilità di selezione e di organizzazione dei film in suoi schemi logici maturati col tempo.

Una sera di fine inverno, fantasticando su alcune immagini promozionali di località di mare viste in televisione, Cristina chiese ad Antonio, quasi per gioco, se non gli sarebbe piaciuto fare, per un'estate, vacanze in Calabria o in Corsica oppure in Grecia o in qualche altro posto del Mediterraneo. Non fece a tempo a dirglielo, che Antonio stava già organizzandosi mentalmente. Il giorno dopo si procurarono gli album di tutti i tour operator e si divertirono a immaginare la formula di vacanza più piacevole. Alla fine scelsero di passare quindici giorni in un villaggio turistico in Sardegna che le foto ritraevano adagiato fra una distesa di sabbia quasi candida e la macchia color verde scuro alle spalle. Avevano il bungalow, confortevolissimo, a venti metri dalla spiaggia, pranzo a buffet e cena servita a tavola, abbondante e di qualità; c'era facilità di trovare compagnia con gente di ogni nazionalità: Cristina conosceva un minimo di inglese imparato a scuola, Antonio aggiungeva il francese da buon valdostano. Gli spettacoli e gli intrattenimenti erano peraltro nella nostra lingua perché la direzione del club era italiana. Ad Antonio piacque dedicarsi al tiro con l'arco, che praticava appoggiandosi ad un sedile alto, tipo trespolo da bar. Cristina fece tanto nuoto e poi ore ed ore sulla splendida spiaggia, insieme, sorseggiando un drink la cui composizione lo stesso Antonio suggeriva di volta in volta al barman, con il quale aveva fatto amicizia. Nel cuore del villaggio, una piscina ovale ricca di riflessi, dove il giovane riusciva a nuotare se trovava un rilassamento completo. Al ritorno, sul traghetto partito da Olbia incontrarono un signore di Livorno che li riconobbe, perché tempo addietro aveva cenato e passato la notte con la moglie alla Casa di Morgex. Disse che lui aveva una villetta in Sardegna, nel golfo di Arzachena; di andare a trovarlo, che li avrebbe ospitati volentieri. E Antonio e Cristina fecero attenzione a non smarrire quel biglietto da visita. Tornarono a casa abbronzati da fare invidia e Anna, vedendo quelle facce color mogano, chiese ridendo se erano stati a prendere il sole ai quattromila metri del Monte Bianco. Antonio le rispose che, certo, passare dalla Costa Smeralda alle Alpi nel giro di una giornata è una cosa indubbiamente emozionante.

Quel signore livornese conosciuto in traghetto si fece vivo, dicendo di essere un promotore finanziario e mettendosi a disposizione se avessero avuto intenzione di provvedere ad investimenti di proprie somme; la gestione dell‟ investimento sarebbe poi passata all'agenzia più comoda e più vicina a loro. Nei periodi immediatamente successivi, la borsa ebbe andamenti segnatamente favorevoli e, in tempi sorprendentemente brevi, Antonio e Cristina arrivarono a raddoppiare il piccolo capitale che avevano deciso di mettere a frutto, individuando anche con intuito e un pizzico di buona sorte il momento opportuno per vendere i titoli: ce ne sarebbe stato abbastanza per altre due o tre vacanze in Sardegna o in qualsiasi altro bel posto. Ne avevano già parlato fra loro, senza però mai approfondire. Ma, trovandosi a disporre di questo loro patrimonio e di qualche altro risparmio, Antonio e Cristina tornarono a considerare l'idea di acquistare la titolarità di un piccolo bar che avevano visto costruire recentemente, a schiera con altre abitazioni, all'ingresso di Courmayeur. Del progetto vollero parlare con Anna che si rallegrò con loro, Perché – disse – sono contenta che facciate la vostra strada. Non vi mancano l'esperienza e la volontà. E a me farà sempre piacere pensare di aver contribuito a costruire il vostro futuro. Soltanto chiedeva loro una cosa, di non andare via prima che lei avesse trovato almeno una persona per sostituirli.

Sabato 13 febbraio 2021