casa di morgex capitolo trentaduesimo

Un incidente d'auto in Svizzera Sergio

perde la vita, Adele del tutto sconvolta

Gli amici di Anna si trovavano in vacanza sul Lemano verso Losanna

di Aldo Carpineti

Lago Lemano a Ginevra
Lago Lemano a Ginevra

Capitolo trentaduesimo

Per il martedì successivo Sergio e Adele avevano deciso di fare un giro sul Lago Lemano. Entrarono in Svizzera attraverso il tunnel del Gran San Bernardo e, prima delle undici, furono sul lago: visitarono in un paio d'ore Montreux e poi si avviarono in direzione di Losanna tenendo la sponda del lago sulla sinistra. Arrivati a pochi chilometri da Losanna, un animale, probabilmente un cane di piccole dimensioni, attraversò improvvisamente la strada davanti a Sergio che diede istintivamente una improvvisa sterzata verso destra perdendo il controllo della vettura; dopo una frenata inutile, non riuscì più a recuperare la direzione corretta e l'auto rovinò contro un paracarro in pietra. Ad Adele, che era certa di non essersi fatta male, fu subito chiaro invece che a suo marito era andata peggio. In breve tempo si radunò gente, qualcuno da un vicino bar chiamò soccorso; dopo pochi, indefinibili momenti arrivò l'ambulanza. Il medico constatò la morte di Sergio per sfondamento della base cranica, ma dispose ugualmente di portarli entrambi in ospedale. Arrivati, fu confermato il decesso di Sergio. Adele, incolume ma in preda alla disperazione, era ancora più sconvolta per il fatto di essere lontana da casa, di non riuscire a intendersi con la gente, in posti che non le erano noti. Ebbe un lampo, cercò nella borsetta il numero di telefono di Anna, a Morgex, e la chiamò: la trovò subito e le raccontò, come le riusciva di fare, quel che era accaduto. Anna partì subito e la raggiunse all‟ ospedale di Losanna. Trovò Adele in stato di prostrazione; questa, per allontanarsi, firmò una deresponsabilizzazione.

Anna fece un viaggio lento e regolare verso Morgex; Mario era lì che le aspettava. L'accaduto aveva stravolto la povera Adele, ma il fatto di avere vicino a sé visi amici ora la confortava. Anna le rimase accanto, anche quando Adele, stremata, si addormentò, pur essendo soltanto le diciannove. Trascorse un paio d‟ ore in assopimento; al risveglio, piuttosto brusco, pianse a lungo sommessamente. Anna le diceva che poteva rimanere con loro quanto volesse, di pensare solo a riposarsi. Adele, perché non ti fermi qui? sei fra amici, e avrai tanta compagnia. Si, Anna, ci sto pensando, ma al momento ho ancora le idee confuse. Credo che debba passare qualche giorno, prima che possa capacitarmi; ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per me. Non so come avrei potuto fare senza la tua presenza. Il tempo è il miglior medico, si dice, e infatti Adele, restando alcune settimane circondata dall'affetto nella casa di Morgex, riuscì a fare in modo che le ferite del suo animo diventassero più sopportabili. Poi, sembrandole di ricevere da tutti ma di non essere utile a nessuno, ritenne giusto fare anche lei la sua parte, aiutando in qualche maniera nei lavori di casa; ne parlò con Anna, che le propose di essere da guida a Martina in cucina; Martina era già piuttosto brava, ma avrebbe avuto tutto da imparare dalla presenza di Adele. Mi dispiace – le disse Anna – che non posso darti un'occupazione più… intellettuale, ma qui nella casa i lavori sono questi. Tuttavia l'aiutare in cucina alla donna dava soddisfazione, perché per i fornelli aveva qualità e passione.

Mercoledì 17 febbraio 2021