Genova | artisti al monferrato classic festival arte

L'attività artistica di Daniela Vignati

da Milano approda nel Monferrato

Ha esposto ai concerti del Monferrato Classic Festival di Sabrina Lanzi

di Maria Grazia Dapuzzo

Anita Costa (figlia della Vignati), Sabrina Lanzi e Daniela Vignati
Anita Costa (figlia della Vignati), Sabrina Lanzi e Daniela Vignati

Anni fa ho conosciuto Daniela Vignati andando, insieme a mio marito, ad ascoltare i concerti organizzati dalla pianista Sabrina Lanzi direttrice del Monferrato Classic Festival; Sabrina oltre a promuovere giovani musicisti, permettendo loro di avere un pubblico ad ascoltarli, inizialmente esponeva i quadri della sua amica Daniela ai lati del pianoforte.

La Vignati ha così esposto i suoi quadri in vari paesi del Monferrato durante i concerti che si tenevano le domeniche pomeriggio nelle varie chiese, e in seguito io ho avuto il piacere di averla con le sue opere nella mostra collettiva «MCF Arte 2019 espone» da me organizzata, nelle Sale Chagall del Castello di Casale Monferrato, a conclusione di un ciclo di presentazioni-esposizioni da me seguiti, concomitanti ai concerti dei giovani musicisti.

L'artista di arti visive Daniela Vignati, nata a Milano, ha frequentato la scuola d'Arte Antroposofica di Oriago (VE) dove si è formata l'idea della necessità di un'arte igienico-sociale; idea che ha materializzato con laboratori artistico-espressivi per adulti e bambini.

In seguito ha approfondito la sua formazione artistica in seminari con diversi maestri e imparando a lavorare i metalli. A Milano, dopo alcuni anni di apprendistato e collaborazione con lo scultore egiziano Omar Ahmed Alì, insieme con lui, ha aperto un laboratorio di creazioni in metallo e insieme hanno inventato e fabbricato gioielli e oggetti d'arredamento.

A metà degli anni ottanta alla lavorazione del metallo ha affiancato lo studio sul colore e sulle sue possibilità artistiche e curative approfondendo soprattutto l'aspetto espressivo-simbolico dell'arte.

La Vignati sostiene che «nel suo fare arte vuole essere ponte tra la realtà visibile, e l'invisibile mondo di immagini oniriche, mitologiche e archetipiche che si possono cogliere nella sfera della fantasia».

Scrive «Attraverso il materiale che utilizza, l'artista dà forma ad immagini che arrivano da una realtà non conosciuta. Questo è per me l'aspetto curativo dell'arte. L'artista è quindi un tramite che rende visibile l'invisibile.»

Un lavoro importante di quel periodo è la realizzazione di una serie di quadri per la Casa di riposo in Asti che sono collocati nelle stanze dei degenti allettati.

Daniela Vignati nel 1991 ha trasferito il suo studio-abitazione nel Monferrato e dal 1996 ha iniziato a esporre le sue opere in varie città italiane. Una grande parte del suo lavoro è dedicata all'insegnamento artistico-creativo.

Fra le mostre da ricordare sono «Congiunzioni: l'uno e i molti in me» presso la Galleria Costanzo in Casale Monferrato e la collettiva alla Galleria Casa d'Arte in Vercelli nel 2005.

Dell'anno successivo sono «Elementalia» presso il Centro «Le Piagge» in Firenze e poi in Bologna, e «Presepe d'autore» nella Chiesa di S. Rocco in Alessandria sempre nel 2006.

Del 2010 sono le esposizioni «L'insostenibile leggerezza dell'essere» in Olivola Monferrato e la bi-personale «Pinuccio Derosas-Daniela Vignati» presso la Galleria TAVASSI 2010 in Porto Cervo.

Dal 2011 Daniela Vignati lavora artisticamente con il gruppo Art Moleto.

Del 2012 sono le collettive: «Spazi dell'anima» presso il Castello di Casale Monferrato, curata da P. Pannelli, «Il sogno dell'Acqua» a Palazzo Lascaris in Torino curata da Francesco dei Bartolomeis e «Rosso vivo» a Palazzo Vitta in Casale Monferrato curata da F. Liotta.

Daniela Vignati racconta di lei: «Da oltre 25 anni organizzo seminari di pittura per adulti e bambini in varie località italiane. È un'occasione per fare arte insieme e riaccendere con nuovi stimoli la creatività per chi già dipinge o iniziare a contattarla per i principianti. L'arte e la creatività sono importanti strumenti da utilizzare per favorire l'armonia dell'essere.»

Continua scrivendo «Più invecchio e più importante diventa per me semplificare: aggiungere leggerezza. Luce e leggerezza, l'acquerello è come un fiorire e profumare».

La Vignati definisce la sua pittura «musicale», «i miei quadri sono composizioni di colori e forme che giocano tra di loro come in una partitura».

«In quali e quante sfumature la mia anima non si è ancora sperimentata? Tendiamo a vivere sempre in quelle che già conosciamo e amiamo e così ci auto limitiamo. Come per i colori lo facciamo con sapori, odori, suoni, opinioni... Invece di espanderci aprendoci al non conosciuto, il nostro mondo diventa sempre più piccolo».

«Mi alimento di colori, forme e suoni. Mi vibrano le cellule nella musica di belle parole e di voci armoniche. Le idee mi trasformano. L'arte è inutilmente indispensabile».

«Lavorare con l'acquerello può diventare esperienza di equilibrio: governare l'acqua emozionante del colore evitando sia l'esondamento che l'imbrigliamento, dare forma senza diventare rigidi... cavalcare l'onda».

Sabato 27 febbraio 2021