verbale e non verbale

La bontà e la gentilezza valori indiscutibili

a condizione di reciprocità, il primo passo

Ciascuno dei noi è il primo propositore di se stesso, se in grado di farlo

di Aldo Carpineti

Allerta gialla
Allerta gialla

Si dice spesso che nel contatto con gli altri paghi l'essere buoni e gentili. Non è tanto questo. Piuttosto è l'onesto confronto con gli altri che dà soddisfazione. Chi non è più bambino non è tenuto ad essere sempre buono (e neanche i bambini lo sono se non nelle pretese dei genitori). Essere gentili è invece conveniente per tutti ma non rappresenta una regola ferrea in condizioni di mancanza di reciprocità. 

Certo è sempre meglio fare del bene piuttosto che del male e ciò vale anche nel rapporto interpersonale verbale, immediato o elaborato che sia, ma chi non rispetti le regole di tale presupposto si mette automaticamente nelle condizioni di non potersi aspettare una risposta morbida. 

Sono dell'idea che ciascuno dei noi debba essere il primo difensore e propositore di se stesso, almeno fino a quando sia in grado di farlo, per cui sottostare a ingiustificati atteggiamenti provocatori non è obbligo di nessuno. 

Lodevole è fare il primo passo, anche più di una volta, ma quando risulti palese che dall'altra parte non esiste alcuna volontà di assecondare le nostre buone intenzioni, rispondere per le rime è il minimo che si possa fare. 

Io mi fido di te fino a prova contraria, questa può essere una linea guida corretta ed anche altruistica ma, se le prove contrarie si susseguono, il principio, ahimé, non può che decadere di conseguenza. 

Lunedì 1 novembre 2021