l'ex presidente del consiglio racconta la propria vicenda

Imbattersi nel recente libro di Matteo Renzi

trovare analogie con i propri casi e dedurre...

Uscita primi giorni di novembre 2022 nuova edizione de Il Mostro

di Aldo Carpineti

Matteo Renzi, in quarta di copertina del proprio libro
Matteo Renzi, in quarta di copertina del proprio libro

Non sarà che quelli che la pensano politicamente in un certo modo trovano esagerate resistenze nel mondo, addirittura persone potenti che li perseguitano personalmente, professionalmente, socialmente e non sono mai paghe di farlo perché, se si da loro spazio soltanto per un momento, si accaniscono ancora più ferocemente su di te?

Il libro di Matteo Renzi, edizione novembre 2022
Il libro di Matteo Renzi, edizione novembre 2022

In un mio precedente articolo e facendo prima le debite proporzioni, s'intende, dicevo di aver trovato analogie tra il mio modo politico di pensare e quello di Matteo Renzi che, in una decina d'anni, è passato dall'Olimpo politico nazionale alle condizioni di una Cenerentola. Costretto ad utilizzare le proprie energie e il proprio tempo a difendersi da accuse ingiuste e delinquenziali, privo di fatto poi della concentrazione e della pratica possibilità di costruire qualcosa di utile, pur essendo la sua indole e le sue finalità fortemente orientate verso questi indirizzi e traguardi. Non a caso Renzi ricorda la tragica vicenda di Enzo Tortora, lui stesso e la sua famiglia distrutti da accuse costruite e date in pasto ad una propaganda mediatica ed a un passaparola inesorabili. Enzo Tortora ne morì, le sue figliole (sono parole dello stesso Presentatore Televisivo nei suoi ultimi anni di vita, riportate dal testo di Renzi) invecchiarono di 30 anni in una nottata... 

Non vi sembri esagerato, da 20 anni vivo vicende analoghe, personali. Per fortuna mia figlia sta bene e fa la sua vita, ma tutti i miei rapporti di lavoro, sociali, anche quelli di amicizia e di famiglia, da allora sono stravolti, recuperabili o forse no? Qualche vantaggio per me, sono abituato a soffrire, a tener duro, ad andare avanti per la mia strada infischiandomene dei pensieri maliziosi della gente. Non ero così, mi sono abituato ad esserlo perché necessario, lo sono diventato, credo sia un'operazione che mi è riuscita abbastanza bene. In compenso nel giro degli ultimi 6 mesi sono stato investito tre volte (mai capitato in 72 anni di vita) la prima da un'auto sulle strisce pedonali in lungomare, spedito all'ospedale per un mese con fratture a diverse costole e alla clavicola sinistra. Le altre due volte da monopattini in zone riservate al passeggio. Per il primo di questi episodi, certamente il più grave e dalle responsabilità evidenti e facilmente quantificabili, non ho ricevuto ancora un centesimo di risarcimento, pur essendo coperto dall'assicurazione dell'investitore e da una mia assicurazione privata contro gli infortuni, e trascorsi abbondantemente i tempi tecnici per consentire al mio avvocato di venire a capo della situazione. Anzi, ho sostenuto spese per visite e perizie di parte, lautamente da me retribuite con la prospettiva di recuperare le somme con la liquidazione del danno. Perdite di tempo inaudite, difficoltà enormi con il mio medico di base, con il mio commercialista (ho una Partita Iva), con la banca di mio riferimento, e con chiunque abbia rapporti, persino con il barista e col personale dei supermercati. 

Riferivo di anologie nei modi di pensare in politica tra Renzi e me. Personalmente ho sempre pensato che lo schierarsi a destra o a sinistra nel panorama politico sia cosa forzata e innaturale, perché logica vorrebbe che qualsiasi governo adottasse soluzioni di sinistra per certi problemi e soluzioni di destra per altri. Non tutto si presenta con uniformità di aspetto, fra quelle che sono le cose del mondo, neppure le soluzioni ai problemi possono avere uniformità di colorazione. Questa impostazione trovai, una decina di anni fa o poco più, negli indirizzi di governo di Matteo Renzi. Un esempio, il più eclatante, l'abolizione dell'art. 18 della legge 300 del 1970 altrimenti detta Statuto dei Lavoratori. Tale provvedimento rappresentava una scelta palesemente di destra, favorendo il datore di lavoro nei confronti del lavoratore dipendente che, dopo l'intervento legislativo, si ritrovava con tutele diminuite (non elise del tutto) rispetto al diritto alla conservazione del posto di lavoro. Una decisione di destra presa da una coalizione (quella Renziana) di sinistra che evidentemente aveva considerato questo passo necessario, per quanto molto doloroso, perché rispondente a esigenze legate ai tempi correnti, per i quali gli eccessivi vincoli creati dall'art. 18 erano diventati anacronistici ed insostenibili.

Per la politica ufficiale fu davvero troppo. Renzi fu considerato dai suoi compagni un traditore delle stesse idee portanti della sinistra. A destra, Berlusconi aveva allora vigore (quasi) giovanile e totalità del potere politico ed economico, figurarsi se gli veniva in mente il buon Matteo. Di Renzi vollero liberarsi tutti, e così cominciò la sua disgrazia politica, assieme a quella dei suoi più fedeli collaboratori, prima fra tutti Maria Elena Boschi, colpevole oltre che della lealtà a Renzi, del peccato di essere bella, cosa che in nessun modo, in certe situazioni, ti viene perdonata.

Il travaglio di Renzi da politico si allargò alla sfera personale, un dramma totalizzante per la propria vita, difficile da sostenere, ancor più difficile uscirne... Analogie fortissime con circostanze mie. Forse io favorito dal fatto che i miei avversari, per quanto ricoprano posizioni di potere molto marcato che consentono di arrivare tentacolarmente dappertutto, sono professionalmente, intellettualmente ed anche nei termini eminentemente pratici dei comportamenti quotidiani, persone men che mediocri, a volte palesemente degli stupidi. Ciò mi ha favorito molto nei loro confronti e continua favorirmi, ultimamente poi commettono autentiche idiozie una dopo l'altra, rivelandosi dei veri sprovveduti. Avvantaggiarsi della stupidità degli avversari disonesti ritengo rientri nei canoni della piena legittimità. Auguro anche a Matteo Renzi di poterlo fare, con propria definitiva soddisfazione.

(cliccare sulle foto per ingrandirle)

Sabato 26 novembre 2022