Mostra Saccorotti alla Wolfsoniana di. Nervi, i differenti campi di intervento

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dal 12/11/2016 al 4/6/2017

Mostra Saccorotti alla Wolfsoniana di
Nervi, i differenti campi di intervento

Una diversificata produzione nell'ambito delle arti decorative

di Aldo Carpineti

Il cielo nella serra
Il cielo nella serra

COMUNICATO PALAZZO DUCALE

Venerdì 11 novembre p.v., alle ore 18.00, apre alla Wolfsoniana di Genova Nervi la mostra L’universo artistico di Oscar Saccorotti. Dipinti, incisioni, arti decorative.

Oltre ai dipinti e alle incisioni, che hanno contribuito alla sua fama presso il grande pubblico, la ricerca di Oscar Saccorotti si articolò attraverso una poliedrica gamma espressiva che costituisce il suo complesso universo artistico, come esemplarmente testimoniato dagli apparati decorativi e dagli arredi del Pettirosso. La sua abitazione a Megli, sulle alture di Recco, infatti, non rappresentò solo la felice e compiuta applicazione del suo progetto di arte totale, ma anche l’emanazione diretta della sua versatile vena creativa, come puntualmente evidenziato da Federico Zeri in una sua lucida e approfondita nota critica sull’attività dell’artista.

La mostra alla Wolfsoniana - realizzata, in occasione del trentennale della morte dell’artista, grazie alla collaborazione dell’Archivio Saccorotti e arricchita dalle opere donate dagli eredi al Comune di Genova - intende documentare i differenti campi di intervento della sua complessiva ricerca, mettendo in evidenza la sua diversificata produzione nell’ambito delle arti decorative: la ceramica, con la quale plasmò vasi e stoviglie di uso comune, ma anche piccole sculture raffiguranti uccelli e anatre; il mosaico, tecnica che condivise con il fratello Fausto; i progetti di interior design, che si concretizzarono nella realizzazione di arredi e pannelli decorativi; la decorazione architettonica di esterni e interni, attività avviata ai primi del Novecento grazie alla collaborazione con Enzo Bifoli; i tessuti, eseguiti principalmente per la MITA di Mario Alberto Ponis, cui fu legato da una sincera e duratura amicizia; la fabbricazione di giocattoli che, dopo le prime realizzazioni eseguite insieme a Fausto nel negozio-abitazione di via Cabella, lo portarono all’invenzione (brevettata) dei suoi celebri aeroplani giocattolo. Proprio queste esili creazioni, assemblate con piume d’uccello e attinenti ad alcuni tra i principali interessi di Saccorotti (la caccia, l’osservazione del mondo naturale e l’aviazione), rappresentano un esempio emblematico del suo ricco universo artistico, caratterizzato da temi ricorrenti ma sempre declinati attraverso differenti attitudini espressive e linguistiche.

Come ebbe a scrivere Zeri, dopo essere stato in visita al Pettirosso, Saccorotti fu un artista, per il quale la vita, l’arte, la casa, la natura che lo circonda parole, le incisioni, i quadri si fondevano in un qualche cosa di unico, in un insieme, per cui io non riuscivo più a staccare la parola di Saccorotti, il suo modo di muoversi, dalle piante che circondavano la casa, la casa che sembrava qualcosa di sorto dal terreno come se avesse delle radici al pari degli olivi, una cosa davvero impressionante. Mi trovai davanti a quella che chiamerei la vita come poesia, la poesia come vita, qualche cosa di assoluto, di assolutamente puro.

L’esposizione presenta un’ampia selezione dell’intensa attività artistica di Saccorotti, privilegiando in particolare le sue ricerche nel campo delle arti decorative, documentate, ad esempio, da mosaici, come Composizione in grigio (1962) e L’airone (1968), da tessuti disegnati per la MITA come complementi d’arredo o pannelli decorativi, e da numerose opere in ceramica, sia vasi decorati con i suoi caratteristici motivi iconografici, sia le sue anatre e i suoi uccelli, realizzati in una vasta gamma di dimensioni.

La sua cospicua produzione nell’ambito dell’incisione è presentata attraverso alcune tra le sue più note acqueforti, come Paesaggio d’Albaro (1967), Serre sotto la neve (1967), Licheni. Omaggio a Camillo Sbarbaro (1978), Uragano sulla palude (1979) e Capra coricata (1982). La sua attività pittorica è infine proposta in mostra attraverso alcune celebri opere che spaziano lungo tutta la sua lunga carriera artistica, da L’albero o Paesaggio d’Albaro del 1921 a La sposa del 1958, sino al capolavoro assoluto della sua pittura: l’olio Il cielo nella serra del 1976 che, incluso tra le opere donate dagli eredi al Comune di Genova, fu celebrato dallo stesso Zeri nello scritto qui sopra ricordato.

Curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, la mostra resterà aperta dal 12/11/2016 al 4/06/2017 con il seguente orario:

da novembre a marzo: da martedì a domenica 11.00-17.00; lunedì chiuso;

da aprile a giugno: da martedì a venerdì 11.00-18.00; sabato e domenica 12.00-19.00; lunedì chiuso.

Il 14 dicembre verrà presentato, presso il Munizioniere di Palazzo Ducale, alle ore 17.45, la pubblicazione che accompagna la mostra (Sagep Editori, Genova).

Wolfsoniana

via Serra Gropallo 4, 16167 Genova Nervi

tel. 010 3231329

info@wolfsoniana.it; www.wolfsoniana.it

Ingressi: intero > € 5; ridotto > € 4; scuole > € 3

Venerdì 4 novembre 2016

© Riproduzione riservata

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