Quando i partecipanti ai nostri Corsi esprimono a noi stima e soddisfazione

Ultimi articoli
Newsletter

il senso di quanto facciamo

Quando i partecipanti ai nostri Corsi
esprimono a noi stima e soddisfazione

Un modo per trovare ragione a quel che si fa un conforto ed uno sprone

di Aldo Carpineti

Aldo in Federmanager
Aldo in Federmanager

Tutti lavoriamo per il denaro. Il rapporto sinallagmatico vuole che alla prestazione del lavoratore svolta secondo le modalità migliori corrisponda la giusta retribuzione da parte del datore di lavoro. Questa è la prima obbligazione reciproca, il senso fondamentale dello stesso rapporto di lavoro. 

Al di là di questa immediata idea, si possono fare diverse considerazioni che fungono da corollari utili, a volte addirittura indispensabili.

Molti mi dicono che faccio bene a insegnare, perché tengo il cervello allenato. Ed alla mia età, 70 anni e passa, sicuramente ce n'è bisogno. Rispondo che è vero, ma non è questa la prima ragione per cui faccio i corsi. Ebbene sì, la prima motivazione è il vile soldo. Siamo dei mercenari? Può darsi, ma quella economica, come diceva un anziano professore toscano di mia conoscenza, è la prima libertà. Poi vengono le altre. Mille possono essere le ragioni per cui si lavora, ma l'aspetto del profitto in termini monetari rimane il più importante. E di gran lunga. 

Chiarito tutto ciò, va detto che il lavoro, soprattutto il nostro che ci mette a contatto con giovani spesso desiderosi di apprendere e perciò attenti ad ogni aspetto di quanto si trasmette loro, propone situazioni che si aggiungono con effetti assolutamente importanti e significativi alle ragioni espresse in premessa, e possono determinare soddisfazioni morali di portata ineguagliabile.

Quando un ragazzo o una ragazza ti ringrazia di quanto gli hai spiegato e ti dice che ne farà tesoro per la propria vita a venire questo riconoscimento può rappresentare motivo per esser del tutto soddisfatto di quanto hai compiuto. E può persino muovere commozione, suscitare nel nostro animo intime reazioni emotive.

Un conforto alla fatica che hai fatto, ma non soltanto. Una ragione per sentirti utile, per riconoscere valori a quanto con fatica cerchi di far passare nelle coscienze altrui. Perché, al di là delle conoscenze di ordine nozionistico, quanto si cerca di creare in chi ti ascolta è una mentalità. In una parola l'amore per il proprio lavoro, per quanto si fa, fra le mura della azienda come nella vita propria, di tutti i giorni. Una interpretazione dell'esistenza che ad essa dia un senso, e modi per crescere umanamente col crescere della propria coscienza e conoscenza, della propria esperienza. 

Dare un contributo al cammino della vita altrui, questo può essere significativo, a maggior ragione quando qualcuno dei tuoi allievi te lo riconosce ed esprime. Non c'è dubbio che queste situazioni rappresentino tanto anche per la nostra vita, per il presente come in una prospettiva futura. 

Martedì 28 luglio 2020

© Riproduzione riservata

352 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: