Teatro Sociale di Camogli il Concerto per il Venerdì Santo musiche di F. G. Haydn

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Teatro Sociale di Camogli il Concerto per
il Venerdì Santo musiche di F. G. Haydn

Cella e Fabris (violini) Floridia (viola) Gaudenzi (violoncello)

di Aldo Carpineti

Quartetto Fauves
Quartetto Fauves

COMUNICATO

Grande concerto al Teatro Sociale di Camogli per il Venerdì Santo:

il Quartetto Fauves e Le ultime sette parole di cristo sulla Croce di Haydn.

-Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno-; - Oggi sarai con me in paradiso-; -Donna, ecco tuo figlio-; -Dio mio, perché mi hai abbandonato?-; -Ho sete-; -Tutto è compiuto-; -Nelle tue mani, o Dio, ripongo il mio spirito-

Queste le Ultime Sette Parole di Cristo sulla Croce su cui Haydn, su commissione di un canonico spagnolo di Cadice, ha composto sette brani in forma di sonata più un’introduzione e un finale (Terremoto), per rivivere nella musica la Passione di Cristo. Sembra che Haydn abbia pensato il tema iniziale di ognuna delle 7 sonate quasi come declamazione strumentale delle parole che doveva commentare. Quel che è sicuro è che riuscì mirabilmente a evitare il rischio della monotonia nella successione di tanti tempi lenti creando pagine tra le sue più intense e conferendo al tutto una coerente compattezza. La musica di ogni sonata delinea lo stato d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori: ciascun frammento di testo ha ricevuto nella musica un trattamento tale da commuovere anche l‘ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro unito all'assoluta perfezione formale dell'impianto musicale, l'opera risulta a tutt'oggi uno dei massimi capolavori del genere.

Ciò che colpisce sempre di questo capolavoro sono la forza e la dignità che vengono opposte al dolore. Ma anche la leggerezza, la lievità, nonostante la morte imminente, e il senso di pietà per la sofferenza che domina la scena. Chi si avvicina a questa pagina – scritta per le cerimonie del Venerdì santo, dunque per la Pasqua – con sentimento cristiano, scopre una musica che racconta la Passione, quasi in modo programmatico, e ne ha una vertigine spirituale; chi la ascolta con un approccio totalmente laico, scopre una partitura frutto dell’Haydn più maturo, artefice massimo del Classicismo viennese (Mozart era morto già da cinque anni), e protagonista di uno dei cambiamenti epocali nella storia della musica. La composizione, infatti, è arrivata sino a noi, nonostante una chiara indicazione di fede, con la forza della musica pura, e la versione per quartetto d’archi ne è un esempio formidabile. Fu proprio con quest’opera che la fama del compositore austriaco si estese in tutta Europa, innalzandolo così al grado di compositore ufficiale di un’intera epoca. La grandezza di questa musica, tuttavia, non risiede tanto nella sua accoglienza, positiva o meno, presso gli ascoltatori del suo tempo, bensì nel fatto che essa si possa definire un’opera fondante un’epoca nuova, che sarà poi quella del suo allievo Beethoven. A ciò contribuisce in modo particolare l’ultimo brano, Terremoto (un Presto, a tutta forza dopo sette movimenti lenti), dove l’ascoltatore è catapultato in un clima drammatico portato al parossismo, per rendere lo sconvolgimento della Natura che partecipa in prima persona all’evento della morte del suo Creatore; la potenza evocatrice della musica viene accentuata da una vera e propria rottura del linguaggio musicale: il ritmo si spezza, diventa imprevedibile e arriva a raggiungere soluzioni ardite e assolutamente innovative. (ritmi irregolari, dissonanze, tremoli e trilli velocissimi, note accentate e ribattute la cui dinamica viene indicata per prima volta fff [fortissimissimo]).

Possiamo affermare con certezza che questa musica terrificante abbia avuto un impatto fortissimo sulle orecchie degli ascoltatori di fine ‘700 non ancora abituati alle grandi sonorità del Romanticismo e del successivo ‘900. Certo è, però, che questa musica arriva a smuovere e a scuotere anche l’ascoltatore dei nostri tempi proprio per la potenza sconvolgente che riesce ad evocare.

A proporre al pubblico del Teatro Sociale di Camogli il capolavoro di Haydn, venerdì 14 aprile (20.30), sarà il Quartetto Fauves. Formato da Leonardo Cella e Pietro Fabris, violini, Elisa Floridia, viola, e Giacomo Gaudenzi, violoncello, il quartetto si è formato nel 2011, esibendosi da subito in festival e stagioni prestigiosi, tra gli altri, Ravenna Festival, IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti, Festival dei Due Mondi di Spoleto, i Concerti del Quirinale, Festival Pianistico Dino Ciani, Festival di Musica da Camera di Mantova, Festival Verdi di Parma, Hannover Kammermusik Festival Think Big. La scelta del nome, Fauves letteralmente Belve, alludendo ai pittori francesi che, all’inizio del XX secolo, vollero superare i precedenti stili pittorici attraverso un innovativo uso dei colori, sottolinea l’intento del Quartetto di condividere con gli ascoltatori, grazie ai colori musicali, un’intensa esperienza emotiva.

L’interesse del Quartetto Fauves per i diversi stili esecutivi si esprime in un repertorio che spazia dalla scrittura a quattro voci rinascimentale fino alla musica contemporanea. Inoltre, rivestono un’importanza particolare la ricerca e la divulgazione di opere e musicisti italiani meno noti. Con il Progetto Cirri, il Quartetto Fauves ha dato la prima esecuzione in tempi moderni e realizzato la prima registrazione assoluta dei 6 Quartetti per archi Op. 13 di Giovanni Battista Cirri (1724-1808), pubblicata dall’etichetta svizzera Unit Records e distribuita da Deutsche Harmonia Mundi.

Le musiche di Giovanni Battista Cirri sono state proposte all’estero durante il tour Cirri to China, un ciclo di concerti monografici in teatri fra i quali il National Centre for the Performing Arts di Pechino, Oriental Arts Center, ed il Shanghai National Theater. Il Quartetto Fauves, in collaborazione con il poeta e scrittore Tiziano Fratus ed il compositore Carmine Emanuele Cella, promuove inoltre il progetto Suonare gli alberi monumentali d’Europa, presentato in anteprima presso la Fondazione per il libro, la musica e la cultura di Torino: una riflessione poetica e musicale sul rapporto fra tecnologia e natura che permette al quartetto di suonare insieme agli alberi monumentali, facendo udire al pubblico la loro voce.

Tra i musicisti che hanno condiviso il palco col Quartetto Fauves vi sono Gilad Harel, Antonello Farulli, Jeffrey Swann, e Avi Avital.

Il Quartetto Fauves ha ottenuto il Premio Speciale Radio Classica nel concorso Sony Classical Talent Scout 2015, ed è stato selezionato per il progetto Le dimore del quartetto in collaborazione con ADSI e Associazione Piero Farulli; inoltre, è assegnatario della borsa di studio triennale concessa dalla Yehudi Menuhin Foundation, fondazione che opera a livello internazionale per la diffusione della cultura musicale e per la valorizzazione dei giovani talenti.

Il concerto è organizzato dal Gruppo Promozione Musicale Golfo Paradiso.

Biglietti: 1° settore € 20, 2° settore € 15, giovani € 8. Ricordiamo che i Soci del Gruppo Promozione Musicale hanno diritto allo sconto del 25% sui biglietti di 1° settore. I biglietti sono acquistabili presso la Biglietteria del Teatro Sociale, tel. 01851770529, biglietteria@teatrosocialecamogli.it. 

Lunedì 10 aprile 2017

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