Un ciclo di conferenze nella nostra cattedrale

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Genova | quale mondo lasceremo ai nostri figli? quali figli lasceremo a questo mondo?

Un ciclo di conferenze nella nostra cattedrale

Al via la xi edizione: un appuntamento con la cultura per tre serate di pensieri, approfondimenti su tematiche diverse.
Incontri di riflessioni per la nostra città

di Antonella Vella

Cattedrale di San Lorenzo
Cattedrale di San Lorenzo

Mercoledì 5 dicembre alle ore 18,30, ho presenziato alla prima di cinque conferenze di Cattedrale Aperta in San Lorenzo. Relatori d’eccezione Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta.

In uno scenario suggestivo quale la nostra splendida cattedrale si è svolto un dibattito dapprima in termini scientifici ed in seguito, un percorso socio/filosofico. Si è sottolineato come noi esseri umani ci serviamo del nostro pianeta, lo adattiamo alle nostre sole esigenze e così facendo abbiamo cambiato l’intero ecosistema e perso 100 specie animali e 100 specie vegetali negli ultimi due anni.

La necessità di crescere e migliorarsi come forma di progresso ha reso necessario l’utilizzo di 2600 chilometri cubici d’ acqua dolce all’anno, consumata per 1/3 nel settore agricolo, 1/3 nell’attività manifatturiera e 1/3 per usi disparati.

L’analisi spietata assolutamente conditio sine qua non è quella di fermarci a riflettere su ciò che siamo disposti a sacrificare per risultati che possono sembrare notevoli inizialmente, ma soffermarci su quello che nel corso della storia ha avuto risvolti negativi: una sorta di discesa a precipizio durante la quale siamo in grado solo di rotolare.

Una sfida molto importante per recuperare un mondo che ci sfugge di mano, per essere in grado di fronteggiare le domande dei nostri figli sul loro futuro e per garantire un’eredità di tipo metafisico dove l’importanza della virtù data dalla saggezza, ci ricolleghi al modo di giocare attraverso percorsi di crescita.

Si è citato il pampano o gioco del mondo: il saltare dentro un quadrato che rappresentava la materia, la sicurezza e la capacità di non cadere e giungere al rotondo disegnato, era un pò come raggiungere l’infinito, cioè la serenità dell’animo. Oggi non si gioca più: i bambini chiedono beni materiali.

Si è perso di vista il mondo costruito attraverso il racconto, ciò che esso rappresentava e ciò che esso consolidava all’interno del bambino stesso. Il racconto è un rito.

Impossibile cambiare espressioni durante la lettura o l’invenzione data dalla fantasia; spesso si deve narrare sempre la stessa storia, con le stesse parole, con la medesima cadenza regolare.

L’importanza non è data tanto dalla trama, ma dal distillato di cose passate, tramandate di bocca in bocca.

Il male del’900 è il male di una vita senza senso, senza alcun orizzonte, alcun compimento.

Tutti concetti esternati dagli ospiti relatori ed oratori che hanno sottolineato l’urgenza e l’impellenza di nostre riflessioni inerenti la capacità di riconoscere la profondità delle idee.

Roberto Cingolani ha affermato più volte che ogni azione ha una conseguenza e ciò sottolinea la conoscenza della stessa e la responsabilità e quindi, la necessità di studiare per capire ciò che può accadere nel momento in cui si agisce.

I giovani devono comprendere essenzialmente che adoperarsi non è fine a se stesso, che non ci sono scorciatoie alla fatica (onestà e sacrificio) e che nella vita bisogna non punire anche se chi abbiamo di fronte in passato non ha meritato, riconoscendo che la correttezza è un fondamento primario.

Il cardinale Angelo Bagnasco, a conclusione della conferenza, ha offerto un’analisi scrupolosa e sensibile di quella che è la cura dell’anima senza la quale non è possibile vivere con noi stessi od insieme agli altri.

La ricerca della verità è la ricerca sincera, onesta, degna di una coscienza con valori fondamentali che vanno al di là di ogni percorso metafisico. Una ricerca strettamente personale e irrinunciabile.

Il ciclo di conferenze continua il 30 gennaio con tema la città ideale: una riflessione per Genova, relatori Giuliano Ferrara, giornalista e Lorenzo Ornaghi, presidente della veneranda biblioteca ambrosiana.

Giovedì 6 dicembre 2018

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