Genova | 9 marzo
20 anni che avrebbero potuto cambiare l'Italia e che non lo hanno fatto
di Aldo Carpineti
COMUNICATO
IL SOGNO DI UN’ITALIA
1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo
di e con
Andrea Scanzi e Giulio Casale
regia
Angelo Generali
Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? è quello che si chiedono Giulio Casale e Andrea Scanzi ne Il sogno di un’Italia. Dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultima fuga di Marco Pantani. Dall’edonismo degli anni Ottanta al sangue del G8 di Genova. 1984-2004: due decenni che potevano cambiare l’Italia e non l’hanno cambiata. O forse l’hanno addirittura peggiorata. Restaurando e non rinnovando, come tanti piccoli gattopardi 2.0. Dopo il successo de Le cattive strade, Casale e Scanzi tornano in scena con uno spettacolo ancora più personale e attuale di Teatro Canzone, parzialmente ispirato al libro Non è tempo per noi di Scanzi. Il sogno di un’Italia è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley). Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli (La speranza è una trappola), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna, il Pirata di Cesenatico.
Sabato 5 marzo 2016