Camogli | oratorio santi prospero e caterina, domenica alle 17.00
C. Leoni, J.C.A.Ziegler, F. Inzoli, D. Zauli, D. Baldin, J. Zafra
di Aldo Carpineti
Gran finale per il Festival Classica in Paradiso domenica a Camogli:
un grande quintetto con strumenti originali per Mozart e Beethoven
Al suo ultimo appuntamento la IX edizione di Classica in Paradiso organizzata dal Gruppo Promozione Musicale e questo ultimo concerto ne sarà la degna chiusura: domenica pomeriggio, alle 17.30 all’Oratorio dei Santi Prospero e Caterina di Camogli, cinque grandi musicisti per un bellissimo programma, suonato su preziosi strumenti antichi o copie fedeli. Carmen Leoni, col suo fortepiano J. C. A. Ziegler (Regensburg 1800 ca.), Federica Inzoli con oboe a 2 chiavi copia del Grundmann & Floth (Dresda 1790 ca.), Danilo Zauli, clarinetto a 5 chiavi H. Grenser, Dresda 1790 ca. (copia di Coppola & Ceccolini), Dileno Baldin, corno naturale Courtois (Parigi 1820 ca.), e Javier Zafra, fagotto Thièbert Parigi 1810ca (copia di O. Cottet), proporranno due capolavori della letteratra cameristica: il Quintetto in mi bemolle maggiore per fortepiano oboe, clarinetto, corno e fagotto K. 452 di Mozart e il Quintetto op. 16 di Beethoven, per lo stesso organico (e stessa tonalità). Il Quintetto di Mozart, composto nel 1784 e quindi opera della sua piena maturità, fu definito dall’autore stesso una delle cose migliori che avesse mai scritto; è rappresentata da un organico inedito, utilizzato solo per questa occasione, con tutti gli strumenti che godono della stessa importanza; il risultato complessivo si traduce in un lavoro originalissimo, che riassume vari generi, come il concerto per pianoforte ed orchestra, la sinfonia concertante e i divertimenti per fiati, e testimonia la speciale attenzione che Mozart riserva agli strumenti a fiato nelle proprie partiture, dimostrando, in queste splendide pagine, la perfetta conoscenza dei quattro strumenti, nessuno dei quali è predominante né messo in secondo piano: i quattro fiati suppliscono una piccola orchestra o un quartetto d’archi che accompagna il pianoforte, ma non rinunciano a quelle parti solistiche che hanno spesso, per esempio, proprio nei concerti per pianoforte e orchestra. Il pezzo conobbe numerosi tentativi di imitazione da parte di altri compositori, con esiti di scarso valore, fino a che non arrivò Beethoven che, nel 1796, volle cimentarsi con il medesimo organico, scrivendo il Quintetto per pianoforte e fiati in mi bemolle maggiore, op. 16. Mozart e Beethoven concepirono questi loro quintetti più o meno alla stessa età (rispettivamente 28 e 26 anni), ma nel primo caso possiamo parlare di opera della maturità, mentre nel secondo si tratta di un lavoro giovanile. L’impatto di Beethoven è comunque diverso rispetto alla concezione mozartiana poiché, sebbene identico sia l’organico, identica la tonalità (mi b magg.), uguale l’impianto formale (tre movimenti), simile l’atmosfera, serena e armoniosa, lo spirito concertante prevalente nell’opera di Mozart, è da Beethoven abbandonato in favore di una maggiore fusione timbrica dei quattro strumenti a fiato, cui il pianoforte si affianca assumendo, però, un ruolo di primaria importanza.
Nel programma di domenica i due Quintetti saranno intervallati da due brani per fortepiano solo: la Sonata n. 28 di Haydn e la Fantasia in Re minore KV 397 di Mozart.
Il concerto, grazie al contributo del Comune di Camogli, è ad ingresso con offerta libera.
Si ricorda che al termine è possibile partecipare alla consueta cena con gli artisti presso uno dei ristoranti che collaborano al festival. Domenica 5 giugno si cenerà presso la Trattoria del Duca a Camogli.
INFO: 0185771159 - 0185770703 - 338 6026821 - www.gpmusica.info
Martedì 31 maggio 2016