Genova | un importante canale per l'occupazione
Abbiamo rivolto alcune domande a Enzo Mattina, Vice Presidente di Quanta, una delle Agenzie per il Lavoro più in vista fra le made in Italy
Sono molti i giovani, ed anche i meno giovani, che si rivolgono oggi alle Agenzie che offrono lavoro in Somministrazione, nella considerazione della loro importanza come veicoli per l'occupazione e della possibilità di creare e interpretare opportunità interessanti e variegate presso le Aziende del territorio. Per sapere qualche cosa di più sull’argomento abbiamo rivolto alcune domande a Enzo Mattina, Europarlamentare e Vice Presidente di Quanta, una delle Agenzie per il lavoro più in vista.
- Il lavoro in Somministrazione oggi e il lavoro Interinale negli anni '90, possiamo fare dei confronti? Quali sono le differenze e le analogie. Cosa c'è ancora dell'idea originaria di Treu?
La prima proposta di legge in materia la presentammo io stesso e il prof. Gino Giugni, allora deputati in carica, il 31 agosto 1994, Atto Camera n. 1174. Poi la legislatura terminò nel 1996 e Treu, da nuovo Ministro del lavoro, la recuperò e la ripropose con alcune modifiche.
Approvata dal Parlamento nel 1997, la legge 196/97 è entrata in esecuzione da gennaio 1998.
La prima versione risentì delle ostilità molto forti provenienti da buona parte del mondo sindacale e da vasti settori politici di sinistra, innanzi tutto, ma anche della cosiddetta destra sociale.
Vi erano allora molte restrizioni sull’utilizzo della nuova fattispecie, soprattutto sul piano quantitativo, ma anche con riferimento all’esclusione di molti settori dal suo ambito di applicazione.
Anche l’uso dell’aggettivo interinale aveva un carattere spregiativo; nella legge si parlava di lavoro temporaneo, ma taluni ambienti vollero marchiarlo con un’etichetta di negatività, traducendo malamente dal francese una parola di origine latina.
Oggi è rimasto inalterato il contenuto primario e fondante, che è la parità retributiva, contributiva, d’inquadramento e sindacale con il lavoro a tempo pieno, mentre sono state superate le esclusioni settoriali e sono stati aperti i confini quantitativi. In aggiunta in 18 anni ha preso corpo, attraverso la contrattazione sindacale, un sistema di interventi bilaterali che sostiene la formazione professionale e riconosce ai lavoratori interessati una vasta gamma di interventi di welfare, talvolta superiori a quelli riconosciuti ai lavoratori assunti direttamente dalle imprese a full time o a part time.
Va aggiunto che negli ultimi anni è andata via via crescendo la quota di lavoratori in somministrazione assunti dalle Agenzie con contratti a tempo indeterminato. Questi lavoratori hanno un rapporto di lavoro stabile e un impiego flessibile.
- Quanto incide il lavoro in Somministrazione sull'occupazione in Italia e negli altri paesi europei?
In termini percentuali pesa sugli occupati intorno all’1,6 % degli occupati rispetto a una media europea intorno al 4% e anche più.
L’incidenza è ancora bassa, perché un’ora di lavoro somministrato costa alle aziende non meno del 12/13% in più rispetto al costo orario di un lavoratore assunto direttamente.
Soprattutto le PMI non hanno ancora metabolizzato l’istituto e computano i costi in maniera molto grossolana, nel senso che trascurano di quantificare i costi di ricerca e selezione e dell’addestramento diretto.
- Quali sono i vantaggi per le aziende nella scelta di tale strumento
Il primo vantaggio è sicuramente nella selezione dei lavoratori richiesti. Si tratta di un processo non semplice, perché i disoccupati sono tanti, ma sono sempre meno quelli che hanno competenze. Le APL (Agenzie Per il Lavoro) dispongono di corpose banche dati e di canali specifici per veicolare gli annunci, talché possono individuare i candidati giusti in tempo reale, evitando un’infinità di incombenze all’azienda richiedente, non ultima quella di dover fronteggiare le sollecitazioni clientelari.
Le APL, inoltre, impegnano i fondi del loro ente bilaterale (Formatemp) per formare professionalmente i candidati che hanno i requisiti di base, ma non hanno alcuna esperienza pregressa. Oltre la formazione in ingresso, le Agenzie mettono a disposizione, sempre gratuitamente, anche formazione continua in costanza del rapporto di lavoro.
Aggiungo che le Agenzie elaborano i cedolini paga, che hanno un costo, ed emettono le loro fatture al termine del mese di erogazione delle prestazioni con ciò consentendo alle imprese utilizzatrici di avere un certo respiro nei tempi di pagamento.
- Quali sono i costi aggiuntivi
I servizi che le APL mettono a disposizione sono quelli che ho enumerato nella risposta alla domanda precedente. Il costo che ne addebitiamo alle imprese utilizzatrici è ampiamente giustificato. Viene calcolato in percentuale sul costo del lavoro ed è assolutamente sostenibile.
Le stesse operazioni, se eseguite all’interno, comporterebbero posizioni di lavoro interne non sempre utilizzate a pieno, ma dal costo certo e in crescita nel tempo. Questi addetti dovrebbero avere la possibilità di aggiornamenti continui; il che comporta un costo aggiuntivo. Per non parlare dei costi diretti di formazione in ingresso e on the job, dei costi di elaborazione paghe. Aggiungo che in tempi di cicli economici molto variabili, per le aziende è importantissimo disporre di quote di lavoro flessibile, evitando di doversi sobbarcare a lunghe e costose operazioni di riduzione degli organici. Ovviamente, le APL non lasciano mai abbandonati al loro destino i lavoratori e le lavoratrici che hanno utilizzato e che hanno determinazione a rimanere nel mercato del lavoro, caso mai riqualificandosi su impulso e finanziamento delle APL.
Insomma, noi siamo un supporto alle aziende a concentrare l’attenzione sul loro core business e a non disperdere energie in campi che non rientrano nelle loro competenze.
- Quali sono le modalità e finalità specifiche di Quanta
La nostra connotazione principale è di offrire alle aziende clienti una patnership a tutto campo, vale a dire un supporto cosulenziale in tutte le materie che abbiano a che fare con i rapporti di lavoro.
Non ci limitiamo a fornire forza lavoro, ma lavoratori con le competenze giuste e la cultura del lavoro adeguata. Pensiamo sempre che chi proponiamo debba entrare in empatia con l’azienda in cui va a prestare le sue prestazioni e possa rimanervi dentro anche per tutta la vita. Usiamo il tempo determinato come strumento di accesso alla stabilità a lungo tempo.
- Perché la scelta di studi o uffici per le proprie sedi piuttosto che negozi come è nella prassi delle altre Agenzie
Nei negozi si vendono cose; noi ci occupiamo di persone in carne ed ossa e, nel cercare i candidati a un lavoro, non seguiamo criteri casuali, bensì mirati.
Preferiamo, in una parola, ogni volta individuare i luoghi e i canali giusti del recruiting senza affidarci all’alea di chi passa per caso e per caso legge un annuncio. Un metodo di lavoro più impegnativo, ma molto più finalizzato e, al dunque, più attento alle esigenze delle aziende che si rivolgono a noi e più rispettoso dei lavoratori con cui entriamo in contatto.
Giovedì 21 luglio 2016