elzeviro domenicale
Comunicare fa parte di noi stessi, non comunicare ci è impossibile
di Aldo Carpineti
In conclusione del Festival della Comunicazione di Camogli
Diversi autorevoli personaggi sono intervenuti e interverranno nella giornata conclusiva odierna per trattare il tema, uno dei più formidabili dell’attuale momento storico.
La comunicazione è al giorno d’oggi necessariamente più affidata alla capacità di improvvisare ed alla immediata valutazione dell’istante di quanto non fosse nei tempi passati, quando rispondeva invece a criteri e standard molto più definiti. Bersagliati come siamo da un numero impressionante di notizie, sollecitati da continue istanze, partecipare il nostro pensiero e noi stessi agli altri diventa affidato all’intuizione improvvisa, a quanto ci pare di cogliere di veritiero dalla quantità di informazioni che ci bersagliano continuamente.
Il diffondersi dilagante della tecnologia, la globalizzazione dei mercati e dei modelli di vita, il ridursi delle distanze, la grande distribuzione organizzata, la concorrenza commerciale capillare, i flussi migratori hanno fatto sì che ognuno di noi si trovi al centro e sia fulcro di scambi continui, di reciprocità e di nessi moltiplicati. Queste stesse ragioni modificano il mondo continuamente e le modifiche chiamano ulteriori modifiche. Un processo che si esalta da sé.
Restare al passo con i tempi diventa di conseguenza sempre più arduo, nella quotidianità stessa siamo chiamati a saper rispondere continuamente di più cose e di più argomenti: informarsi è responsabilità ed avere una comunicazione adeguata è una esigenza imprescindibile.
Non comunicare è impossibile, anche se si ha l’intenzione di non farlo. In questo caso si comunica, se non altro, di non avere intenzione di comunicare. Ma tutto di noi è comunicazione, lo stesso linguaggio del corpo, i silenzi e qualsiasi atteggiamento. Vivere privatamente ed essere riservati è oggidì poco in sintonia con il nostro tempo, la diffusione appropriata di sé diventa oltre che opportuna, ineludibile.
Cogliere ciò che di sé c’è di veritiero e di genuino per proporlo agli altri, una operazione non facile cui l’allenamento può tuttavia venire incontro.
Domenica 11 settembre 2016