Goggle significa binocolo perché il motore di ricerca permette di esplorare la Rete fino a guardarla da vicino, mentre To Goggle vuol dire poi strabuzzare gli occhi in senso di sorpresa per quanto si riesce a trovare.

Google nasce come impresa su un modello start-up americano e fin dalla creazione vige un principio fondamentale, un motto coniato ad hoc: «Don’t be Evil» (non fare del male).

La sua popolarità è dovuta essenzialmente a tre fattori:

• la sterminata ampiezza dell’insieme di pagine Web su cui si trovano le ricerche, stimata in alcuni miliardi di pagine;
• la pertinenza dei risultati;
• la rapidità.

 

Il successo nasce da un’idea di due giovani studenti. Larry Page, 22enne laureato all'Università del Michigan, nel 1995 va in visita alla Stanford University con l'idea di iscriversi al dottorato in informatica. Sergey Brin, 21enne, fa parte del gruppo di studenti assegnati a mostrare il campus ai visitatori.

Stanford è il luogo ideale per lo sviluppo di progetti innovativi: importanti aziende come Hewlett Packard vengono proprio dal sito californiano.

Stanford permetteva agli studenti di lavorare su applicazioni commerciali rifacendosi a risorse proprie del Campus, creando start-up con la possibilità di crescere professionalmente e economicamente.

Le loro forti opinioni e i punti di vista divergenti si trovano concordi su una cosa: estrarre informazioni rilevanti da un enorme set di dati. Il progetto prende corpo e l’anno seguente pensano di realizzare un motore di ricerca basato sull’analisi matematica delle relazioni tra siti Web così da produrre risultati migliori rispetto a tecniche già in uso.

I motori presenti sul mercato si chiamano Lycos, che indicizza il 90% delle pagine Web con circa 10 milioni di visite, Yahoo! con circa 1 milione di contatti al giorno, Altavista con 25 milioni di richieste al giorno e 50 milioni di dollari l’anno per le sponsorizzazioni.