Genova | l'oceano atlantico ieri e oggi
La genovesità del grande ammiraglio è un fatto sempre più marginale
di Aldo Carpineti
Quale può essere oggi il senso della scoperta dell’America da parte del genovese Cristoforo Colombo? A parte la considerazione che nei secoli molti paesi si sono arrogati il diritto di aver dato i natali al celebre navigatore (spagnoli in primis) l’immediata considerazione è che in clima di globalizzazione diffusa e di caduta delle frontiere la genovesità di Colombo è un fatto sempre meno rilevante.
Cristoforo Colombo, ovunque sia nato e vissuto, oggi più che mai è un cittadino del mondo, tanto più perché ha saputo mettere in comunicazione il vecchio continente con il nuovo. I grandi della terra non hanno radici locali ma internazionali.
Ciò posto, ed a dispetto di queste considerazioni, va osservato che un numero sempre maggiore di cittadini americani visita la nostra città. La circostanza deriva anche dal fatto che nel recente passato alcuni articoli comparsi sul New York Times hanno decantato, peraltro a ragione, le bellezze di Genova determinando un primo approccio del turismo statunitense in Liguria. Poi, come si sa, il passa parola fa il resto. E il turismo proveniente dal nord America è anche propenso a fare meno economia di quello di matrice europea.
Se Colombo ha scoperto l’America, dunque, attraversando l’Atlantico su tre caravelle oggi un flusso opposto sorvola l’oceano e raggiunge le nostre coste per visitare i Rolli, l’acquario, le nostre chiese medievali. Se molti cervelli italiani lasciano la nostra terra e sbarcano in America per tentare la strada del management nell’industria e nella ricerca, fa piacere considerare che un contrario movimento porta persone dagli States qui da noi per conoscere le nostre bellezze e le nostre tradizioni. E che l’Italia, per queste persone non è più soltanto Roma Napoli Firenze e Venezia, e neppure più soltanto pizza tarantella e mandolino.
Contemporaneamente, da decenni ormai, si assiste al fenomeno dell’arrivo dei sud americani, segnatamente Equadoriani e Peruviani che cercano qui il lavoro che non riescono a trovare nel loro paese. Molte donne diventano badanti e molti uomini vanno a fare lavori umili e pesanti nell’edilizia.
Uno scambio alla pari fra esodi e arrivi? Un baratto a livello di migrazioni? Forse sì. L’uovo di Colombo.
Domenica 8 ottobre 2017