un genovese intrepido
Una passione che è estensione del proprio essere, che è sfida costante per continuare a guardare il mondo e non solo vederlo, con ricordi che valgono più di mille parole
di Antonella Vella
Si dice che i giovani abbiano meno ambizioni e gli ideali siano stati, spesso, dimenticati, ma essi sono capaci di solidarietà, generosità, dedizione ed iniziativa se stimolati dalla sfida, dalla corsa verso la realizzazione dei propri sogni.
Ed è proprio la storia singolare di questo ragazzo della nostra città che può far credere che esistano ancora occasioni per far nascere e coltivare i propri desideri, seppur con molta fatica e volontà e continuare a sperare che un hobby si trasformi nel lavoro della propria vita.
La passione per la fotografia è nata quasi per caso o forse, inconsciamente attendeva l’occasione giusta per manifestarsi.
In punta di piedi, dunque, successiva al conseguimento del diploma di scuola superiore, l’interesse per questa realtà di immagini si acuisce. Francesco ha la testa di un sognatore caparbio, perseverante e pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo e difficoltà pongano fine al suo sogno duro a morire.
A 20.000 km di distanza, nella terra sconfinata della Nuova Zelanda, sprovvisto di necessaria attrezzatura e con l’ausilio del cellulare in uso, il giovane immortala ricordi, momenti magici ed emozioni uniche.
Rientrato in patria e precisamente nella città di Torino, le fotografie così scattate lo deludono, non rispecchiano i suoi stati d’animo, non trasmettono ciò che i suoi occhi hanno visto ed amato.
Si avvicina al mondo dei video e con in mano la sua prima macchina fotografica comprata con i guadagni lavorativi, esplora luoghi, paesi e terre a lui sconosciute. Con il passare del tempo accantona i travel vlog e ritorna quasi unicamente alla fotografia investendo in un programma di editing che offre strumenti atti ad ottimizzare al meglio i soggetti. Si perfeziona per ottenere risultati sempre più soddisfacenti ed anche soggettivi e per far conoscere la propria anima attraverso la fotografia.
Accetta qualche servizio per product e food photography, ma l’amore per i viaggi, la natura, le diverse culture ed etnie è insito in lui e si allontana da questa realtà con in mano la fotocamera che, attualmente, possiede.
Francesco sottolinea nei suoi discorsi che la fotografia è la sua anima, l’espressione della ricerca di se stesso in destinazioni lontane, diverse. Paesaggi sconfinati, grattacieli metropolitani o la confusione dei mercati sono tutte realtà e visioni che serba nel profondo del cuore e che lo accompagnano nella vita di tutti i giorni, quella nel Nord del Galles dove risiede con il programma Erasmus dell’università.
Seguendo il mondo in movimento non poteva che scegliere la Facoltà di Lingue, un percorso che armonizza il suo raccontare visivo all’accostamento degli idiomi d’origine dei posti da lui visitati.
E così affronta il suo modo di essere, con lo zaino in spalla e la fotocamera sempre a portata di mano in una dimensione che non è ancora delineata anche se i tanti clic dello shutter e le tante ore trascorse su lightroon sembrano sostenere il contrario.
Questo ragazzo dai profondi ideali e dalle entusiasmanti idee viaggia senza pianificare, senza mete preordinate, ma semplicemente con lo zaino, raggiungendo la destinazione con mezzi di trasporto low-cost.
Uno spirito libero come viaggiatore, un cosmopolita che è abitante del mondo; un fotografo che sente la necessità di custodire ogni singolo particolare, ogni angolazione e raccontarla con incredibili scatti che fermano l’attimo.
Il nome da travel photographer di Francesco è Frabackpacker: un ragazzo che ha sicuramente coraggio, iniziativa e capacità di condividere emozioni. Un fermo immagine su valori non ancora sfumati e decisamente suggestivi.
Venerdì 23 novembre 2018