Genova | 23 dicembre 2018
Un capolavoro interamente fatto a mano che ritrae con vivacità un caratteristico Borgo Ligure con le sue casette colorate ed i personaggi intenti alle faccende di ogni giorno
di Francesca Camponero
Non c’è genovese che ama l’arte e la natura che non abbia fatto la breve gita che dall’alto di via San Felice, a Molassana, porta all’Abbazia di San Siro di Struppa. Un percorso lungo il vecchio acquedotto che conduce in uno dei posti più belli della nostra città. Arrivati in cima sul piazzale della chiesa ci si ritrova in un’ atmosfera sospesa fra austerità e misticismo che solo lo stile romanico sa trasmettere. Infatti si ha notizia dai documenti scritti della chiesa di San Siro che la costruzione risalga al 1025, ma come la vediamo nelle sue forme attuali risalirebbe invece al XII secolo, come l'analisi della struttura architettonica ha dimostrato.
Posta a fianco dell'Abbazia vi è un’altra chiesa chiamata attualmente Oratorio di S. Alberto, che appartiene alla Confraternita di San Siro di Struppa, di costruzione più recente con la facciata in stile neoclassico. All’interno di esso da ben 24 anni nel periodo natalizio viene allestito uno Presepe, senza dubbio uno dei suggestivi e ben eseguiti di Genova.
Ad occuparsi dell’allestimento sono due insegnanti Maria Teresa Guidi e Ambra Giacomini che in due mesi di lavoro propongono ai visitatori un capolavoro interamente fatto a mano che ritrae con vivacità un caratteristico Borgo Ligure con le sue casette colorate ed i personaggi intenti alle faccende di ogni giorno.
In questo scorcio di Liguria non mancano i muretti a secco, le crose, gli ulivi, il mare con i vecchi velieri, la Lanterna, simbolo della città, insomma tutto quello che nell’immaginario collettivo è la nostra terra. Sul lato destro è visibile anche la processione con i Cristi, i loro portatori e la cassa di Sant’Alberto. Tutto ciò in un alternarsi di luce che va dal giallo rosa dell’alba fino al nero blu della notte, dove i nostri occhi sono invitati ad addentrarsi all’interno delle casette. Qui troviamo perfettamente sistemati piccoli tavoli, sediole, lettini, minuscole stoviglie tutto come in una fiaba ricca di magia.
Ad impreziosire il presepio anche le statuine di Brunella Ratto, scultrice e decoratrice di Cogoleto che lavora con la tecnica della ceramica di Albisola. Insomma, una vera chicca che merita di essere visitata, apprezzata e che è visitabile per tutto il periodo festivo.
Quest’anno, ci racconta Maria Teresa Guidi, che è stata anche creata una rete di presepi in Val Bisagno, che si possono visitare tutti seguendo una mappa. Per info ed orari basta consultare la pagina Facebook Municipio 4 – “Presepi in Valbisagno”.
Domenica 23 dicembre 2018