Genova | un angolo personale
Ciò che ci lega al passato nell'affetto dei nostri cari e nella speranza
di Aldo Carpineti
Quest'anno il presepe non manca in casa, semplice, come hanno osservato alcuni, ma bello armonioso ed artistico.
Sono statuine dei tempi dei miei genitori che mi ricordano l'infanzia ancora più che il tanto tempo trascorso successivamente. Proprio per questo hanno un fascino antico che non sbiadisce con il passare degli anni, anzi si rinnova e si dilata man mano che l'infanzia si allontana. Perché buona parte del ricordo è fantasia e conserva, del passato, ciò che è stato migliore.
Come mi ha fatto presente un anziano Sacerdote a me molto caro, il presepe ha il senso del festeggiamento alla persona che nel Natale è il vero festeggiato, anche se tante volte i nostri auguri e le nostre attenzioni vanno a tutti fuorchè a Lui. Ricordare Gesù è sempre buona cosa, si sia o no credenti o osservanti. La sua figura rimane straordinaria al di là di quelle che possano essere i nostri credo e le nostre intime convinzioni e scelte esistenziali.
Il presepe antico serve anche a raccontarci ai nostri figli. Un Come Eravamo in chiave spirituale, che può trasmettere quel che e. mail, video e whatssapp non hanno attitudini a rappresentare. Realtà e sogno di quando giovani eravamo noi, che a loro passiamo oggi un mondo trasformato. Forse meglio forse no, rispetto ad allora, certo molto diverso.
Cogliendo le cose migliori del nostro passato possiamo, forse, trarre aiuto concreto per il nostro futuro, che di radici buone ha sempre bisogno.
Martedì 25 dicembre 2018