Genova | buon 2019 a tutti
Il senso del Purgatorio dantesco e l'aderenza di esso a condizioni umane
di Aldo Carpineti
Sarò forse una mosca bianca, ma fra le tre Cantiche dantesche quella che preferisco è il Purgatorio. A parte la maestosità dell’incipit:
Per correr migliori acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno che lascia dietro a sé mar sì crudele
Che è un inno alle virtù del riscatto e della resilienza, mi pare si possa dire che tutta la condizione vissuta nel Purgatorio sia rispondente a canoni squisitamente umani, legati al tempo al movimento ed al miglioramento. In confronto alla tragica ineluttabilità dell’Inferno ed alla ineffabile immobilità del Paradiso, il Purgatorio ha con sé il senso della trasformazione e del cambiamento: motivi presenti in abbondanza anche su questa Terra, così come la viviamo noi.
Appressandosi i festeggiamenti di Capodanno, che sono eminentemente laici così come quelli del Natale sono profondamente religiosi, il motivo del miglioramento non appare né banale né superfluo o fuori luogo. Tutta la nostra vita, se ben andiamo a vedere, la spendiamo nel tentativo di migliorarci, in un modo o nell’altro. Anche quando, ormai vecchi, il nostro corpo ed a volte ahimè la nostra mente sono preda della evidente decadenza, la tensione rimane quella di aggiungere qualcosa a quanto era nostro nel momento precedente.
Sono con Enzo Biagi, che è stato uno dei maestri del nostro giornalismo, quando dice che senza un po di sano ozio non si sente neppure in vacanza; eppure, anche nella ritualità dell’oziare, che è il non fare nulla, il trascorrere del tempo scandisce un nostro divenire finalizzato allo stare meglio.
Nulla di strano perciò se, giunti alla scadenza di un anno solare e all’inizio di un altro l’augurio che facciamo agli altri e a noi stessi è quello di un cambiamento in positivo. Quasi ad istituzionalizzare in questo momento una aspirazione che è in realtà di ogni momento. Ci auguriamo serenità, molto giustamente, ma la serenità è un effetto non una causa; è il risultato del mutamento delle condizioni che la determinano: soltanto in presenza di condizioni più favorevoli potrà sopravvenire nel nostro animo una relativa serenità.
Tornando a bomba, mi pare che il senso del Purgatorio, in sé, interpreti questo modo di pensare. Mi sembra, in definitiva, che le caratteristiche umane abbiano qui un riconoscimento che è il senso stesso della vita su questa Terra.
Ed è con queste premesse, che spero non appaiano vaneggianti ai più, che con convinzione auguro a tutti voi per il 2019 le migliori cose che possiate desiderare.
Sabato 29 dicembre 2018