Genova | viandanti alla ricerca della nostra anima
Colmo di promesse, con le braccia aperte, il senso della vita lascia una traccia sul nostro cammino, a volte chiaro e comprensibile, altre volte misterioso ed impenetrabile. A noi la possibilità di modificarlo e percorrerlo senza alcun timore
di Antonella Vella
Possiamo chiamarlo salto nel buio il bisogno di reinventarci accompagnato da un granello di pura follia, incoscienza e tanta fortuna.
Il voltare pagina, l’azzardare un cambiamento è cercare una nuova strada per sorridere ancora, per sentirsi vivi nel profondo. Il desiderio di realizzare i propri sogni nel cassetto, di soddisfare e mettere a nudo le proprie sensazioni colorandole di una ventata di aria fresca può risultare, come afferma lo scrittore Luciano De Crescenzo, un salto nel buio.
E questo osare senza alcuna certezza è puramente pauroso, sconosciuto, coraggioso, osiamo dire anche azzardato perché l’ignoto è senza alcun punto fermo, risulta poco attuale e praticabile, assolutamente fuori dagli schemi.
La nostra stessa esistenza si contempla per il valore che ad essa diamo noi e solo noi, per l’eccellenza che attribuiamo ad ogni attimo, per l’incredulità che aggredisce il nostro sguardo e se ciò che aneliamo pare distante dai nostri orizzonti, forse varrebbe la pena di scegliere l’alba e non il tramonto.
Riflessioni che traccio su carta per dare emozione al tempo che scandisce il mio presente da un orologio che mi guarda fisso da una parete dello studio cercando di cogliere la serenità da ciò che creo con piccoli gesti del quotidiano.
Deboli o forti speranze riposte nel domani pensando che ogni cosa sia possibile e che basti volerlo e combattere fino in fondo senza mai arrendersi. Vivere il nostro oggi con consapevolezza, con la possibilità di accendere la luce in un momento buio, di tacere ascoltando l’eco delle nostre parole e di essere energia positiva per qualcun altro con la sola forza dei sentimenti.
La potenza dell’amore verso i genitori, i figli, gli amici e verso la passione in senso ampio, quella che con la sola presenza infonde forza attiva, anche, a spazi che possono essere reinventati.
Spazi che trovano spazio all’interno di noi, che suggeriscono chi siamo, che urlano che una seconda strada la possiamo percorrere se osiamo.
Quindi la parola fine giunge con la sola certezza che il sentimento attivo verso chi o cosa è l’ispirazione per desideri inespressi o pacatamente conosciuti che diventano lungo il nostro cammino delle esigenze e necessità di essere.
Il nostro patrimonio interiore è un capolavoro affollato o solitario, unico.
Una girandola di eventi che il vento soffia e rinnova ogni giorno con l’incredibile possibilità di rinascere se lo vogliamo.
Lunedì 7 gennaio 2019