Genova | un'esperienza che arricchisce
Non sono un patito dei social ma credo che si possano esprimere valori
di Aldo Carpineti
Non frequento Facebook, per questioni di incasinamento con password ed indirizzi e. mail. Non so giudicare se io stia perdendo una occasione di ulteriore utile presenza sul web ai fini di incremento del mio personale network.
Seguo invece abbastanza regolarmente Linkedin, che è frequentato prevalentemente da professionisti aziendali e manager, e trovo la circostanza soddisfacente e gradevole sotto diversi punti di vista. In primo luogo perché è un mezzo per entrare in contatto con persone dalla umanità variegata, molto spesso profonda e assai interessante da conoscere. Si pensa da parte di taluno che chi lavora in azienda ha fatto una scelta facile, dettata da intenti di carattere utilitaristico e di guadagno immediato più che da amore per la cultura e per i valori umani. E in certi casi tutto ciò può anche essere vero: avere la certezza di uno stipendio fisso a fine mese rappresenta una molla robusta; le sicurezze confortano sempre il nostro animo di per sé poco sicuro e quelle economiche più che mai.
Si dimentica però che chi vive in azienda viene a contatto con una realtà umana delle più ricche e complesse, una forma di aggregazione sociale unica che oltre a riunire più soggetti, donne e uomini, finalizza il loro scopo ad un intento comune che è il proprio sostentamento ed il proprio benessere. Questa comunione di presenze e di proiezioni rappresenta una prerogativa che dà adito a moltissime situazioni contingenti che possono essere studiate e dibattute con dovizia di aspetti e di sfumature sia in una ottica pratica sia in una filosofica. Ricordo che quando ero in Fincantieri il Direttore Generale del settore di Finanza e Controllo diceva:
L’azienda è una cosa bella
E con questa frase apparentemente semplice esprimeva una grande verità che ne racchiudeva mille altre da ricercare e da scoprire giorno per giorno, sia attraverso l’esperienza diretta sia attraverso la conversazione e lo scambio di idee.
Ciò ho ritrovato su Linkedin, soggetti dalle più diverse personalità, idee politiche, impostazioni mentali, culture tecniche, umanistiche, economico-giuridiche mettono insieme il proprio sapere ed il proprio pensare, mettono a confronto il proprio vivere. E certo ne viene fuori qualcosa di più di una palestra fine a se stessa. Il risultato, direi, è un bagaglio di valori che possono essere anche l’un l’altro contrastanti, ma esprimono un percorso esperienziale e intellettuale, una vita. E da questo si può trarre tanto.
Testimonianze disparate, che a volte mettono in luce caratteristiche d’animo originalissime, e danno la possibilità di aprire orizzonti su nuovi modi di accogliere la realtà rispetto al proprio. La banale espressione
Mettersi in discussione
assume qui un significato adattabile all’atteggiamento di chi rifiuta l’idea di aver potuto fare nella vita scelte definitive, e apre il proprio futuro a mutamenti, modifiche, cambiamenti figli delle proprie scoperte. Intravviste spesso anche a rischio della condizione consolidata, a rischio persino di una popolarità raggiunta e dei vantaggi che ne derivano. E se questa è una estremizzazione, pensiamo tuttavia a quanto poco basti a volte, per perdere posizioni acquisite, in nome della propria sincerità e del proprio giusto amore per se stessi, in una parola della nostra onestà intellettuale.
Venerdì 18 gennaio 2019