Genova | al Politeama
Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come, artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi
di Francesca Camponero
Da 2015 abbiamo apprezzato Vittorio Sgarbi non solo come critico d'arte ma anche come affabulatore e teatrante nella sua prima performance “Caravaggio”, con cui esordì in questa nuova veste con sorprendenti salti temporali conducendo il pubblico in un percorso illuminante dentro le vicende artistiche e sociali del Merisi. Tali vicende hanno disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità, così il pubblico, ammaliato dall’inedita percezione, e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha potuto sperimentare l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza rinnovata nel sequel dell’altrettanto fortunato spettacolo “Michelangelo”.
Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come, artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi. Dunque con il passo successivo non si poteva che alzare il tiro, e così tenteremo di svelare un enigma su cui l’umanità si è da sempre interrogata, ecco quindi il terzo percorso approdare a LEONARDO DI SER PIETRO DA VINCI (1452/1519), di cui proprio nel 2019 ricorreranno le celebrazioni dal cinquecentenario della morte, e con cui attraverso questo spettacolare “Leonardo” ne anticipiamo per nostro conto le celebrazioni.
Leonardo fu un personaggio dal talento universale, ingegnere, pittore, scienziato del Rinascimento ci ha lasciato un corpus infinito di opere da studiare, ammirare, e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi, ci saranno sicuramente Monna Lisa in compagnia dell’Ultima Cena, e ogni aereo ingegno che il genio di Leonardo studiò, fino a spingersi alla tensione del volare.
Senza dubbio un percorso affascinante che non poteva non intrigare Sgarbi nella creazione del suo nuovo spettacolo che ha debuttato al Festival della Bellezza al Teatro Romano di Verona il giugno scorso. Un altro viaggio, con tempi e modalità sorprendenti, con il lavoro minuzioso delle trame composte e curate da doppiosenso, progetto di Valentino Corvino e Tommaso Arosio dedicato allo studio delle relazioni profonde esistenti tra suono e immagine, dove linguaggi, tecnologie e immaginari vengono rielaborati e messi alla prova nello sviluppo di opere sceniche, performance ed installazioni.
Lunedì 28 gennaio 2019