Genova | al Politeama
Il Leonardo di Sgarbi è un'estroso artista che non finiva mai quello che iniziava e praticamente passava la sua vita scroccando ospitalità a destra e manca senza fare nulla
di Francesca Camponero
Si possono dire tante cose su Sgarbi, che sia arrogante, spesso maleducato e rissoso, ma certo non si può negare la sua abilità nel rendere l'arte appetibile a tutti affascinando.
Così era stato nei sui spettacoli precendenti dedicati a Caravaggio e Michelangelo, e così è stato questa volta con Leonardo, di cui ci ha dato un quadro senza dubbio totalmente diverso da quanto potessimo immaginare. Il Leonardo di Sgarbi è un'estroso artista che non finiva mai quello che iniziava e praticamente passava la sua vita scroccando ospitalità a destra e manca senza fare nulla. Attenzione però, questo non vuole certo denigrare il genio di colui che è stato consacrato talento universale del Rinascimento, anzi! Sgarbi nel suo show ce ne dà soltanto un'immagine alternativa e pittoresca che fa sorridere e senza dubbio ci rende l'artista più simpatico.
La lectio di Sgarbi racconta 'ingegnosità di Leonardo a partire dai suoi limiti artistici dove la perfezione dell’ opera immaginata viene tradita da una mano incapace di tradurre fedelmente l’immagine mentale. Ma il potere dell’ opera di Leonardo risiede proprio nel rimanere indelebile nell’immaginario collettivo. Esempio lampante ne è la Gioconda che noi tutti conosciamo bene, a differenza di altre opere non meno celebri e preziose create da artisti anche maggiormente dotati di lui.
Ma l'incompiutezza leonardesca è quella che piace a Sgarbi che più si sofferma, presentandoci un personaggio che segue i suoi impulsi creativi senza disciplinarsi. Di cui prova emblematica è l’Ultima Cena, rovinata dal tempo perchè voluta dipingere a secco e non con il criterio richiesto dall'affresco. Ma questo non toglie che quella straordinaria opera conservata nell'ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano, sia ricca di intuizioni geniali e soprattutto in totale rottura con la tradizione.
Leonardo, genio e sregolatezza, non crea mai su commissione, ma solo sotto l’influsso della sua ispirazione e la sua scelta di non finire le opere non ha nulla a che vedere col non finito di Michelangelo, il suo incompiuto è quello di chi non ha nulla da aggiungere. Secondo Sgarbi infatti la pittura è un fatto mentale, l’intuizione precede la creazione per cui la seconda fase è marginale, la perfezione sta tutta nella mente, per questo già nel momento in cui è pensata diventa opera completa e finita.
Sgarbi parla per quasi tre ore e lo fa con passione, si emoziona da solo e per questo emoziona il pubblico sempre attento fino alla fine. Non mancano le sue battute sull'attuale governo e su alcuni dei suoi colleghi critici molti dei quali considera dei perfetti incapaci, delle "capre", insomma. Grande stima e ammirazione invece per Vasari (del resto come non averla), di cui dà puntuali letture e commenti, trasmettendo allo spettatore in sala la misura della personalità e della grandezza di quel Leonardo pazzariello, ma tanto intuitivo e singolare da non avere eguali.
Mercoledì 30 gennaio 2019