Genova | vicende pedatorie e pedestri
Il grande giornalista della Gazzetta dello Sport interpretava così il fenomeno ricorrente
di Aldo Carpineti
Gianni Brera dava la colpa del calo di rendimento ricorrente della Sampdoria in primavera alla macaia che, per chi non è genovese, spieghiamo trattarsi della particolare condizione meteorologica che si verifica nel Golfo di Genova quando spira vento di scirocco il cielo è coperto e il tasso di umidità è elevato. Questo particolare stato indurrebbe sonnolenza e voglia di far niente.
Non sappiamo quanto la teoria del grande giornalista sportivo di San Zenone al Po abbia rispondenze nella realtà. Sta di fatto comunque che verso primavera tutti gli anni la Samp tira i remi in barca e finisce per raggranellare punti in scarsa quantità rispetto a quanto fatto rispetto alla parte precedente del campionato. Sarà forse una classifica tranquilla, gli scarsi stimoli a partecipare a tornei europei, oppure il farsi più agguerriti degli avversari che devono raggiungere verso fine campionato i loro diversi obbiettivi, sta di fatto, si diceva, che i blucerchiati cominciano a inanellare risultati scadenti e prestazioni incolori e si barcamenano poi così fino alla fine del campionato.
Quest’anno pare che questa negativa congiunzione di situazioni abbia addirittura anticipato i tempi. Siamo appena appena a metà febbraio, i freddi non hanno ancora abbandonato i nostri territori e già l’effetto involutivo si presenta nel gioco e nei risultati della squadra genovese. Con il Napoli i blucerchiati non avevano neanche cercato di giocarsi la partita, oggi cediamo le armi a Marassi al Frosinone che propriamente non è né il Barcollona né il Manchester United.
Per quanto ci riguarda alcune settimane or sono avevamo osservato che la Samp raccoglierebbe più risultati di quanto il suo tasso tecnico meriti e gli consentirebbe secondo logica. Obbiettivamente dopo la partenza di Torreira a fine campionato scorso ben poco di qualitativamente notevole è rimasto alla compagine doriana. La classifica non disprezzabile fino a questo momento deriverebbe perciò dal grande amalgama e dallo spirito gettato sul campo, l’uno e l’altro meriti del trainer Marco Giampaolo. Quando queste due doti positive, macaia o non macaia, vengono meno, la squadra perde una grande percentuale del proprio tasso di efficacia e finisce per perdersi. Vogliamo farne una colpa a qualcuno? Per carità, lungi da noi questa intenzione. Siamo invece ben contenti che fino ad un paio di domenica fa la Samp ci abbia dato frequenti soddisfazioni. E di ciò ringraziamo tanto Giampaolo quanto il presidente Ferrero che, con quanto hanno in mano, difficilmente potrebbero fare di più. Godiamoci il campionato fino a questo momento, dunque, fino alla fase cioè in cui la squadra si disunisce e perde il suo smalto. Facciamo conto che per noi il campionato finisca prima. Il resto ignoriamolo.
Domenica 10 febbraio 2019