Genova | Teatro nazionale di genova
Tra i tanti drammaturghi rappresentati in questi anni troviamo nomi oggi molto conosciuti, come Martin McDonagh, Marius von Mayerburg, Robert Farquhar. Quest'anno arrivano da Canada, Spagna, Germania, Grecia e Siria
di Francesca Camponero
Era il 1996 quando il Teatro Stabile di Genova propose per la prima volta la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea che aveva il duplice obiettivo di mettere a confronto nuove generazioni di attori e di registi con le voci più interessanti della drammaturgia contemporanea internazionale, mettendo in scena testi inediti in Italia.
Inizialmente presentate come mise en espace sono successivamente state accolte all’interno del cartellone principale del Teatro con allestimenti più completi, riscuotendo sempre gran successo.
Tra i tanti drammaturghi rappresentati in questi anni tra i quali si trovano nomi oggi molto conosciuti come Martin McDonagh, Marius von Mayerburg, Robert Farquhar, Juan Mayorga, Owen McCafferty, Athol Fugard, Rafael Spregelburd, per un totale di quasi 90 testi provenienti da 30 paesi diversi. Per questa edizione il Teatro Nazionale di Genova ha scelto autori provenienti da Canada, Spagna, Germania, Grecia e Siria, un'edizione che si presenta come una finestra aperta sul mondo.
Gli argomenti trattati infatti sono quelli di famiglia, guerra, immigrazione, eventi politici e personali. Nei cinque spettacoli che saranno in scena dal 29 maggio al 6 luglio esce fuori l’umanità con le sue crisi e le sue passioni.
Curata da Angelo Pastore, Marco Sciaccaluga, Giorgio Gallione e Andrea Porcheddu la 24esima edizione della rassegna propone cinque titoli in prima nazionale: Bashir Lazhar della drammaturga canadese Evelyne de la Chenelière; Estate in dicembre della spagnola Carolina Africa Martin Pajares; dalla Germania Sono come voi, amo le mele di Theresia Walser; dalla Grecia Rob di Efthymis Filippou e The confession del drammaturgo siriano Wael Qadour.
A partire mercoledì 29 maggio sarà il monologo di Evelyne de la Chenelière, da cui è stato tratto anche il film Monsieur Lazhar, candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 2011. Fabrizio Matteini si cala nei panni di un algerino, rifugiato politico a Montreal. Con l’evolversi della storia si capirà che sono molti i segreti nascosti nel suo passato ma anche nella scuola dove si ritrova a fare il supplente. Diretto da Thaiz Bozano, Bashir Lazhar è in scena alla Piccola Corte sino all’8 giugno.
Evento collaterale della rassegna è la tavola rotonda a cura di Andrea Porcheddu intitolata L’attore e il critico: una ricerca di identità – Da Roberto De Monticelli ai giorni nostri, a cui prenderanno parte alcuni dei principali studiosi italiani. Il convegno, che avrà luogo mercoledì 5 giugno nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale (ore 10-19), è aperto a tutti.
Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica e lunedì riposo.
Info 010 5342 400 www.teatronazionalegenova.it
Venerdì 24 maggio 2019