Genova | racconti di vita

Ignasi Sagristà arriva a Vernazzola

con il suo skateboard Akal Catalan

Il navigatore solitario che è partito cinque settimane fa da Barcellona racconta il suo viaggio che lo porterà fino ad Itaca

di Francesca Camponero

Ignasi ieri a Genova
Ignasi ieri a Genova

Si chiama Ignasi Sagristà e ieri sera il suo skateboard Akal Catalan è approdato sulla spiggia di Vernazzola a Genova, proprio mentre a La Ciappelletta si stava festeggiando friggendo il pescato della gara che si era svolta la mattina.

La nostra era una bella tavolata fatta di soci pescatori (e anche no) per cui ogni occasione è buona per stare insieme con in tavola buon cibo e vino fresco, e quando lo skateboard di Ignasi è stato portato in secca è stato inevitabile invitare il navigatore a cenare con noi.

Ignasi alla tavolata de La Ciappelletta
Ignasi alla tavolata de La Ciappelletta

Ignasi è di Barcellona e per fortuna tra noi c’era almeno una persona che parlava spagnolo, il che ci ha permesso di venire a conoscenza di una storia meravigliosa e affascinante come quella di Ignasio che 5 settimane fa ha deciso di partire da solo da Sant Pol per arrivare fino ad Itaca.

La mia curiosità (tipica di ogni giornalista) era grandissima e ho voluto saperne di più sul percorso di questo personaggio, la cui scelta di viaggiare implicava sicuramente anche una scelta di vita.

Ho fatto la mia richiesta ad Ignasi che ha accettato dicendomi però che era meglio parlare dopo cena, con calma, e così è stato. Tra una frase in inglese, un’altra in spagnolo, e tanto italiano, sono riuscita a formulare le mie domande al navigatore che mi ha spiegato molte cose del suo viaggio ma soprattutto di sè.

L'idea di fare un lungo viaggio con il suo skate era nata circa un anno e mezzo fa. Aveva già fatto 3 brevi traversate di 1 settimana circa, da Badalona a Cala Waikiki (Tarragona) due volte e un’altra andata e ritorno da Badalona a Palamós, ma adesso sentiva che era arrivato il momento di spingersi oltre.

Ma per fare questo doveva anche lasciare il lavoro. Una decisione importante che metteva in conto uno stravolgimento di vita. Ma evidentemente era arrivato il momento anche per questo. Così Iniasi ha lasciato la sua attività di medico presso le Pades de Santa Coloma, le guardie, l'appartamento a Badalona e si è preparato per il viaggio.

“L'idea iniziale era di fare un giro attorno al Mediterraneo, ma era una cosa davvero troppo grande e difficile considerando anche i pericoli che si dovrebbero affrontare vicino ai paesi in guerra, i pirati, ecc, pertanto alla fine sono stato sedotto dall'idea di fare la costa settentrionale del Mediterraneo, dirigendomi verso la Croazia, la Grecia o addirittura e tutta la Turchia. L'ultimo obiettivo che mi sono prefisso è quello di raggiungere Itaca, o almeno andare in direzione di Itaca.
So che durante il viaggio i piani possono mutare per varie cause, e sono anche consapevole del fatto che durante il viaggio vedrò come il mio corpo risponde a livello di forze fisiche, motivazioni, desideri”
 .

Prestando attenzione non solo alle sue parole, ma soprattutto a quegli occhi azzurri in quel volto abbronzato mi sono resa conto di quanta determinazione e forza sono in quest'uomo, qualità che possono venir fuori solo da un percorso interiore profondo. Non mi sbagliavo, Ignasio mi ha confermato, alzando il braccio verso il cielo, che senza il “Suo” aiuto sarebbe impossibile qualunque cosa. “Se ci identifichiamo con il solo corpo senza percepire la grande rete di cui facciamo parte e la continuità tra energia e materia, facciamo fatica a sentire la connessione. Ma noi siamo connessi a qualcosa che sta al di sopra di noi e dobbiamo averne consapevolezza, perchè senza questa consapevolezza saremmo soggetti al fluttuare contino dei nostri conflitti interiori, esattamente come barchette tra le onde”.

Ignasi per mare
Ignasi per mare

Ora mi era tutto più chiaro e sono assolutamente certa che malgrado le insidie che comunque può presentare un viaggio di mesi su una piccola imbarcazione, Ignasi ce la farà, tornando in Spagna con una bella e fortificante esperienza.

Nel frattempo si era fatto buio, di lì a poco ci sarebbero stati i fuochi di artificio. Ho ringraziato Ignasi di questa intervista imprevista, felice che proprio ieri sera il nostro Circolo abbia avuto la fortuna di ospitare questo navigatore solitario che proprio come Ulisse stava cercando la sua Itaca.

Domenica 23 giugno 2019