Genova | All'arena porto antico
Giovedì 11 luglio 2019, alle ore 21.30, in Piazza delle Feste al Porto Antico di Genova va in scena il balletto “Il lago dei cigni”, nell’ambito della rassegna del Teatro Garage “Ridere d’agosto ma anche prima”
di Francesca Camponero
Giovedì 11 luglio 2019, alle ore 21.30, in Piazza delle Feste al Porto Antico di Genova va in scena il balletto “Il lago dei cigni”, nell’ambito della rassegna del Teatro Garage “Ridere d’agosto ma anche prima” che anche quest’anno dà ampio spazio alla danza portando in scena un classico.
Il festival, che da 29 edizioni anima l’estate genovese con spettacoli di cabaret, teatro e comicità, non ha mai trascurato la danza e nel 2011 aveva anche dedicato un cartellone a questa forma d’arte portanto sul palco dell’Arena tre splendidi spettacoli di prestigiose compagnie. « Quest’anno più che mai, per la nostra 29° edizione, abbiamo creato un cartellone ricco e variegato, - ha dichiarato Lorenzo Costa direttore del Garage - per soddisfare un pubblico sempre più ampio, che da tanti anni ci segue con affetto. “Ridere d’agosto” non è soltanto comicità e cabaret, ma anche musica dal vivo e danza».
Portato in scena dai primi ballerini di livello internazionale della Compagnia di Ballo Raffaele Paganini, su musiche di Pëtr Il'ič Č ajkovskij, “Il lago dei cigni” nasce da un’idea del regista e coreografo Luigi Martelletta, che grazie alla sua lunga e intensa carriera come primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma ed in tanti altri Teatri Italiani ed Europei ha avuto modo di studiare a fondo, esaminare e danzare molte volte questo spettacolare balletto.
«La coreografia originale del repertorio classico non ha mai sottolineato alcuni aspetti del libretto, che però in questa versione vorremmo esaminare e sviscerare – spiega Martelletta – La drammaturgia classica teatrale del balletto infatti, è abbandonata a favore di una forma di riappropriazione della realtà e dell’esperienza comune basata sui particolari e sulle singole situazioni riunite tra loro in collage ampio e sfaccettato, secondo una metodologia di lavoro di ricerca e di graduale progresso». Fortemente legato alla tradizione accademica, il coreografo propone un lavoro stilisticamente più snello, più vivace, alleggerendo tutti i manierismi e le pantomime che fanno parte del repertorio classico, mantenendo comunque tutte quelle danze e quell’itinerario danzato che molti conoscono e si aspettano: i cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto altro.
Domenica 7 luglio 2019