Presso la Fondazione Elizabeth de Rothschild in Rivalta Bormida (Al)
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Stefano Termanini |
La lettera aperta di Stefano Termanini:
grazie a tutti!
Sia per questa ultima, più recente puntata del ciclo Libri da incontrare, che così bene e con una storia tanto interessante si è chiuso, sia per tutto il lavoro che in questi mesi si è - ottimamente, voglio dire - fatto insieme.
A proposito di Angelo Tosi, dei suoi
Diari e della sua storia - particolare e universale - trovate qui il video del nostro incontro, ora editato (ho fatto qualche intervento sulla pista audio) e pronto a essere pubblicato, se mi direte che posso farlo. Per ora, infatti, è accessibile soltanto a chi ha questo link: htt
ps: //youtu.be/gqsj8XpDSVc
La collaborazione è stata, almeno da parte mia ottima e spero lo stesso da parte di tutti coloro che hanno preso parte al ciclo Libri da incontrare, come organizzatori (penso e torno a ringraziarli a Yehoshua Levy de Rothschild, presidente della Fondazione, e a Ruth Cerruto, direttrice, a Gabriella Oliva, ad Aldo Carpineti), come autori e relatori, come artisti. Tutti ringrazio: il generale Pietro Pistolese e il suo coaturore prof. Simon Petermann, l'artista Igor Belansky per il primo incontro dell'11 maggio scorso; il dr Paolo Tachella e il commissario straordinario ASP Brignole arch. Marco Sinesi, l'artista Caterina Cataldi protagonisti dell'incontro dell'8 giugno scorso; l'ing. Fabio Capocaccia, presidente del CISEI, Sergio Tosi, nipote di Angelo Tosi e tra i curatori del libro, con il prof. Carlo Stiaccini, storico, che purtroppo non è potuto essere presente, la scultrice e pittrice Gabriella Oliva per l'inconto, così efficace, di sabato scorso.
Mi pare che, tutti insieme e concordemente, abbiamo dato il nostro contributo affinché i libri restino al centro; affinché restino, come ci siamo varie volte detti, spunto e favorevole occasione, di incontro. E, forse, abbiamo dato anche, nella misura che ci è stata possibile, il nostro contributo affinché, in un Paese culturalmente poli(e pluri)centrico, come è il nostro, i luoghi in cui si fa cultura, anche quando geograficamente decentrati, restino presenti all'attenzione e alla consapevolezza collettive.
Già ora cominciamo a progettare il futuro.
Buona estate, dunque, un caro saluto,
a presto,
Stefano Termanini