spigolature (notturne)

Una frase di Andreotti al di là di quella che

possa essere la considerazione verso di lui

Il politico romano è stato ritenuto persona di intelligenza raffinata

di Aldo Carpineti

Giulio Andreotti
Giulio Andreotti

A chi gli diceva che molti lo consideravano una persona di intelligenza superiore agli altri, Giulio Andreotti rispondeva: <Non credo di essere tale, ma non mi sembra neanche di vivere in un mondo di giganti>.

Confrontando questa osservazione con il mondo reale, ho l'impressione che sia molto azzeccata. Ho grande considerazione per chi abbia elaborato costruzioni enormi come Dante Alighieri o Leonardo da Vinci, ma non mi sembra neppure che nel mondo di oggi ci siano persone di questo livello o che comunque sfuggano alla portata delle altre. 

Ho anche l'impressione che il modo di pensare suggerito da Andreotti aiuti a vivere senza complessi, e a proporre il proprio contributo evitando di pensare a priori che possa essere inutile. Il che non vuol dire non essere umili, anzi è vero proprio il contrario.

Posto che l'umiltà non va scambiata con la modestia, che ritengo invece sia in linea di massima da sfuggire sempre, perché confina con la mediocrità, e con concetti dalle connotazioni negative, l'essere umili mi pare possa identificarsi nel rapportarsi agli altri nella prospettiva di poter sempre apprendere, qualsiasi sia la circostanza contingente. 

Riconoscere di poter imparare però presuppone uno scambio, perché se l'umiltà non è a due vie il rapporto diventa presto stucchevole. Approcciare gli altri alla pari mi sembra perciò l'atteggiamento migliore, senza voler disconoscere che le competenze di ognuno possono essere di volta in volta su determinati argomenti più diffuse e complete delle proprie.

Questo atteggiamento mentale aiuta anche a sopportare meglio i propri errori e le proprie difficoltà. Riconoscere che neanche gli altri sono perfetti non significa gioire dei loro limiti ma rendersi conto che non c'è bisogno di essere perfetti per stare insieme a loro ed essere accolti. 

Vero dunque quanto sosteneva Andreotti. Per dirla con una frase banale, siamo tutti nella stessa barca, e tutti possiamo utilmente remare. 

Venerdì 12 luglio 2019