Genova | pubblica amministrazione e burocrazia
Pur riconoscendo che mi sono dovuti 1000 euro la pratica è eterna
di Aldo Carpineti
A fine novembre del 2018 è mancato mio fratello che percepiva pensione Inps. A quella data aveva maturato per lo stesso anno gli 11/12 della tredicesima mensilità.
Ho sollecitamente aperto una pratica presso un Caf cittadino allo scopo di vedermi riconosciuti i pagamenti a titolo di eredità. Stamattina, per l'ennesima volta, mi sono informato presso questa struttura circa l'esito della domanda. Mi hanno risposto che fino al prossimo settembre non se ne parla. Gli uffici Inps sono stati oberati di altri impegni non rinunziabili e la mia richiesta potrà essere presa in considerazione solo prossimamente. Sono già preparato ad avere una risposta sostanzialmente identica quando richiamerò il prossimo settembre.
Mille euro o poco più. Non una fortuna, ma intanto possono far comodo, con tutte le bollette esorbitanti cui siamo costretti a far fronte, con pretesa di pagamento immediato.
Due pesi e due misure. L'assistenza che lo stato sociale offre è sempre più scarsamente utile confronto ai prezzi che ci fa pagare. Ovvio che poi il cittadino si rivolga ai privati per avere servizi solleciti ed adeguati.
Spesso mi schiero contro la lamentosità diffusa ma in queste circostanze non mi pare un atteggiamento ingiustificato. Chi ci amministra ha il sacrosanto dovere di essere il primo a rispettare le regole.
Venerdì 26 luglio 2019