Genova | teatro carlo felice
Insieme sul palco, ma anche dietro le quinte, artisti italiani e cinesi che raccontano la storia dell'esploratore veneziano, fatica musicale ad opera di Enjott Schneider, con integrazioni compositive di Shaosheng Li, su libretto di Wei Jin
di Francesca Camponero
Non diciamo più che i genovesi non sono aperti alle novità, perchè ieri sera la prima dell'opera lirica Marco Polo al Teatro carlo Felice ha dimostrato il contrario: folto pubblico infatti quello che ha riempito la platea del più grande teatro genovese, ma soprattutto pubblico attento ed entusuiasta che è stato per più di tre ore attaccato alla poltrona per seguire l'anteprima europea dell' "operona" commissionata dal Governo della Repubblica Popolare Cinese per celebrare la Nuova via della seta.
Insieme sul palco, ma anche dietro le quinte, artisti italiani e cinesi che raccontano la storia dell'esploratore veneziano, fatica musicale ad opera di Enjott Schneider, con integrazioni compositive di Shaosheng Li, su libretto di Wei Jin.
La vicenda ispirata al celeberrimo Milione, in cui lo stesso Marco Polo raccontò, nel 1298, le sue incredibili avventure in Oriente, è stata incrementata da una complicata storia d’amore tra Marco e l’affascinante Chuan Yun, sullo sfondo delle lotte tra la dinastia Song e il regno di Mongolia.
Un prologo, tre atti ed un epilogo fanno di quest'opera un vero e proprio kolossal su cui il compositore tedesco Enjott Schneider, famoso per le sue colonne sonore, ha lavorato sodo servendosi di un’infinità di tecniche compositive: dalla musica per il cinema più epica alla scala pentatonica orientale, con un risultato che lascia qualche perplessità, ma che comunque è risultato accessibile e gradevole a tutti, visti gli applausi finali.
Ma se la musica dalla eccessiva lunghezza della partitutra può non entusiasmare a pieno, certamente l'entusiasmo arriva per le grandi scene di massa e i balletti spettacolari con le coreografie di Hongxia Yan Luisa Baldinetti. La coreografa genovese, già applaudita nei suoi precedenti lavori presso il teatro genovese, si è servita della collaborazione con il Liceo Coreutico per trovare ballerini e ballerine all'altezza della situazione e dopo una preparazione di mesi, dal 3 settembre ha cominciato a lavorare con i prescelti. Ottimo lavoro senz'altro che ha impreziosito la resa finale, adeguata alle intenzioni monumentali e cinematografiche di Marco Polo, che per la regia porta la firma di Jingfu Shi. Bellissime e di effetto anche le scene e i video di Luke Halls, di cui anche se non si è in grado di leggere le scritte rigorosamente in lingua cinese, che decorano il tutto, si apprezzano comunque il gusto e l'eleganza.
Ottimo il cast di cantanti che ha visto nel ruolo di Marco Polo Giuseppe Talamo, in quello di Chian Yun, la bravissima Xiaotong Cao, mentre Wen Tianxiang è Yunpeng Wang;Liu Niang, Ying Liu; Kublai Khan, Haojiang Tian;Jia Sidao/Sully/Boatman, Kejia Xiong; Niccolò Polo/Warden, Enrico Rinaldo; Maffeo Polo/Rustichello, Davide Bartolucci;Arghun/Jingim, Xu Shuai. Eccellente anche il lavoro del Coro, sotto la guida del Maestro Francesco Aliberti, iniziato molti mesi fa, che per far fronte a questa novità, ha dovuto studiare non solo su una musica totalmente nuova, ma anche in una lingua difficile e sconosciuta ai più come il cinese.
Spettacolo che merita di essere visto e che ha una replica domani, martedì 1 ottobre alle ore 20.
Lunedì 30 settembre 2019