Genova | al teatro carlo felice
Quest'opera piacque allora e piace adesso e la versione presentata in questi giorni al Carlo Felice di Genova è stata un successo. Grazie anche alla regia fedele di Marina Bianchi che si avvale della potente macchina del teatro genovese
di Francesca Camponero
Il Trovatore, opera bellissima che Verdi compose dopo due anni da Rigoletto e due mesi prima di Traviata, narra la storia di sempre, quella di due uomini che si contendono una donna, ma la variante sta nel fatto che i due non sanno di essere fratelli, se no forse la conclusione sarebbe stata diversa. Ma l'opera è intrinseca di tanti altri sentimenti forti e terribili che ne determinano una cupezza che sicuramente non troviamo nè in Rigoletto che in Traviata.
La storia di Azucena ci riporta quasi alla mitologia greca, come le fiamme di un rogo che per errore prendono un bambino innocente fanno pensare ad un qualcosa di arcano, quasi un senso di colpa che si fa strada inconsciamente dentro una madre che poi vivrà una vita di menzogna fino all'esplosione dell'amara verità alla fine.
E se il libretto intricato ci dona quasi la bizzarria di una storia spagnoleggiante, la musica che qualche critico dei tempi definì addirittura triviale, non è certo la manifestazione una mancanza di ispirazione di Verdi, ma anzi una voluta ricerca del popolare. Abbondano i danzanti ritmi ternari, ma all'epoca i valzer erano alla moda! e qui Verdi li usa ad hoc tingendoli di colori demoniaci che ben si addicono alla figura di Azucena.
Ma quest'opera piacque allora e piace adesso e la versione presentata in questi giorni al Carlo Felice di Genova è stata un successo. Grazie anche alla regia fedele di Marina Bianchi che si avvale della potente macchina del teatro genovese per i cambi di scena che si svolgono facilmente con l'auxilio del girevole di cui è dotato il Carlo Felice che offre mille possibilità di utilizzo.
Ma grazie soprattutto all'ottimo cast dell'opera che nella serata di domenica 1 dicembre era rappresentato da: Diego Cavazzin (Trovatore), Rebeka Lokar (Leonora), Maria Ermolaeva (Azucena) e Sergio Bologna (Conte di Luna). Convincente come sempre la bacchetta di Andrea Battistoni. Tanti gli applausi sia alla fine delle romanze più note che al termine dello spettacolo che provenivano per lo più da un pubblico di giovanissimi, il che fa ancora più piacere.
Lunedì 2 dicembre 2019