Un giallo, o meglio un noir, che - qualcuno ha detto - è esso stesso romanzo di costume, come tutti quanti i racconti scritti da Aldo Carpineti. La pubblicazione in cartaceo risale al 2002, ultimo anno palindromo.

In effetti la trama-trilling ha ambientazione nel mondo imprenditoriale che viene a contatto con un sottobosco malavitoso, una combinazione che può avere riscontri abbastanza frequenti nella realtà di oggi, cui Carpineti è sempre attento quando narri storie romanzate.

Una morte (subito nelle prime pagine del romanzo) viene archiviata dalla polizia come suicidio, in base alla ricostruzione che gli inquirenti fanno tenendo conto delle circostanze nelle quali il corpo della vittima viene ritrovato. Delia, la giovane vedova, non ci sta e scatena una personale caccia al colpevole o ai colpevoli.

Delia sapeva che il marito amava la vita; fra i due c'era grande confidenza e lui le avrebbe parlato se avesse avuto qualche preoccupazione, non avrebbe mai compiuto un gesto estremo.

La trama si svolge nella descrizione di millle traversie cui la giovane donna va incontro, bersagliata dai comportamenti ostili delle organizzazioni della malavita locale. Passando attraverso le attenzioni non gradite di spasimanti interessati, di malfattori dichiarati o mascherati, di una megera ex compagna di scuola assetata di vendetta per asseriti torti subiti in età scolastica, Delia riuscirà con il solo aiuto della sorella, preoccupata delle frequenti imprudenze della improvvisata investigatrice, a venire a capo della intricata vicenda e consegnare i colpevoli alla giustizia.

Un racconto interessante non soltanto per la grande quantità di spunti narrrativi offerti ma anche per la particolarità di ritrovare Carpineti nelle vesti di giallista, un ruolo che si aggiunge a diversi altri che già gli conosciamo; è possibile leggere il breve romanzo facendo scorrere la home page di Reteluna Genova fino in fondo e cliccando su titolo e tags.