ciò che si sente dire è vero?

Le moderne forme di comunicazione via

smartphone sono deleterie? non sempre

Anzi sono tanti i vantaggi anche al di là di quelli di natura commerciale

di Aldo Carpineti

Smartphone
Smartphone

Le varie forme di chat, whatsapp, tutti i social, certi siti e forum permettono oggi contatti frequenti anche con persone che altrimenti si perderebbero di vista. Al di là degli aspetti commerciali del fenomeno, dal punto di vista strettamente umano queste forme di comunicazione sono pertanto da considerarsi positive.

Danno infatti la possibilità di conservare amicizie ed anche di recuperarne di quelle che forse si erano perdute nella notte dei tempi. Di mettersi rapidamente in contatto con persone in ogni parte del globo e in ogni momento.

Per quanto studi specializzati sulla materia si affannino, con statistiche alla mano, a dimostrare la deleteria influenza di questi mezzi su un elevata percentuale dei giovani, che cadrebbero spesso vittime di dipendenze assolute, di incapacità nella scrittura corretta, e nella comunicazione verbale, mi pare che i vantaggi superino di gran lunga le controindicazioni.

Sono spesso a contatto con ragazzi in età di scuola media superiore sia per motivi professionali sia per frequentazione di ambienti comuni come caffè e bar, e trovo che fra questi ragazzi la comunicazione diretta sia molto più diffusa rispetto ai miei tempi. Nelle stesse classi scolastiche che frequentavo, sessanta anni fa o giù di lì, la conversazione era assai più difficoltosa di quella che mi sembra essere fra i ragazzi di oggi. Ora c’è molta più spontaneità, più facilità di avvicinare l’altro, meno barriere e sovrastrutture dannose. Si parla di più di quanto facessimo noi, a 17 o 18 anni, i cosiddetti telefonini non hanno avuto poteri nefandi, non sulla maggior parte dei nostri figli e nipoti. 

Vale la pena dunque, per quel che mi pare, di spezzare una lancia in favore della nuove forme di comunicazione, di qualsiasi natura esse siano. Qualcuno obbietta che nelle circostanze di incontro casuale, come sul treno, tutti oggi abbiano la testa china sullo smartphone e non ci sia più conversazione. Ma tempo fa, negli antichi scompartimenti delle carrozze ferroviarie, io ricordo invece imbarazzatissimi silenzi che duravano viaggi interi. Ora, se non altro, il problema è facilmente superabile: e chi ha piacere di parlare lo fa senza difficoltà.

Un problema, piuttosto, che riguarda i giovani in età universitaria o poco più grandi, mi pare quello della diffusione dell’uso di alcoolici. Certo noi non si beveva come fanno i ventenni di oggi, non avevamo l’abitudine né lo stimolo. C’è da augurarsi che si tratti di una moda passeggera e che gli stessi social e forum contribuiscano al recupero da queste situazioni ed a distogliere i ragazzi da questo vezzo pericoloso. 

Lunedì 3 febbraio 2020