Genova | in fondo alla omonima via
Gestito da mamma Maria e figlia Valentina che sta alla consolle
di Aldo Carpineti
Ci sono passati tutti i cantautori della scuola genovese. Da De André a Paoli a Bindi, per il fatto che il bar Palestro teneva e tiene aperto fino a tardi. Una tradizione. In compagnia si tirano le 2.30. E non è poco per una città come Genova che non offre molto a chi voglia gustare le ore notturne davanti a una Ceres o a un buon bicchiere di vino.
Soprattutto i giovani poi si mettono a confronto con i cantanti del momento o anche con quelli della più lontana generazione cantando al microfono canzoni le cui parole scorrono comodamente sul video che Valentina gestisce dalla consolle con indubbia abilità. Non sono conosciuto qui, eppure mi è stato offerto subito il microfono ed io stesso mi sono esibito in una versione piuttosto estemporanea di Azzurro. Non esattamente come Celentano. Tanta allegria qualunque sia la prestazione.
Un bel modo per chi voglia passare una notte brava eppure garbata, mai al di là delle righe. Perchè quel che mi ha colpito di questo locale è stata proprio l'educazione della gestione e della frequentazione; una cosa non sempre presente a quest'ora di notte. Ed invece qui le giuste misure sono di casa, anche fra i ragazzi che si alternano al microfono o al banco del bar. Insomma una simpatica esperienza da ripetere.
Mercoledì 26 febbraio 2020