coronavirus e non solo

Abbiamo noi criteri di comportamento

in questa realtà di emergenze diverse?

Il mondo di oggi ci presenta una serie infinita di nuove difficoltà

di Aldo Carpineti

Rientro in treno verso Brignole
Rientro in treno verso Brignole

Vivere e soprattutto relazionarsi con gli altri secondo coscienza e responsabilità.

Realizzando quanto sopra, evitare di cadere nella pretesa e nello stato d'animo del padreternismo, il che vuol dire conservare umiltà e senso della propria realtà, più ancora che del proprio limite, perché di limiti se ne possono creare sempre dei nuovi che vanno oltre quelli precedenti. Evitare anche la drammatizzazione delle situazioni: mantenere in ogni caso uno spirito lieve aiuta a risolvere le problematiche della vita.

Si potrà dire: ma questi sono consigli di carattere generale che vanno bene sempre e dappertutto, valevano anche quando non c’era il coronavirus. Certo, proprio così, questi criteri validi comunque non vanno cambiati nelle situazioni di emergenza, se davvero siamo soliti seguirli. A maggior ragione vanno osservati nei casi di calamità diffusa. 

Oltre alle precauzioni che ci vengono richieste dalle autorità politiche, amministrative, mediche, la nostra iniziativa rispecchierà i migliori comportamenti se nulla cambierà rispetto a quelli che sono nostri abitualmente, quando improntati all’impegno ed al reciproco rispetto ed aiuto.

Non vale la pena di esprimersi su concreti esempi di condotta più o meno saggia, perché la quotidianità esprime infinite situazioni e pretendere di programmarle tutte è uno sforzo tanto inutile quanto illusorio. I principi, se principi vogliamo avere, possono essere espressi soltanto in termini di massima genericità, facendo ricorso a concetti come la coscienza e la responsabilità che hanno valenze universali.

Pretestuoso entrare nel dettaglio, vivere è esperienziare attimo per attimo, ed il riferimento al passato per delineare i migliori comportamenti futuri può valere soltanto in parte. Imparare a ragionare sui nessi fra le situazioni può aiutare di più che ripetere comportamenti simili per simili casi. La realtà offre di volta in volta mille punti di vista, riuscire a coglierne le reciproche relazioni val meglio che trarre criteri comportamentali comuni da situazioni pretenziosamente considerate coincidenti. Prova ne sia che la stessa legge va interpretata: l’atto dell’interpretarla è esercizio indispensabile e preliminare per ogni giudice che debba applicarla.

Così i casi della vita, ahimé oppure per fortuna, sono tanti quanti gli attimi che viviamo e l’impronta da dare al nostro gestirli non può che rispondere, in termini di indirizzo, ai massimi sistemi dell’agire, del muoversi o dell’attendere, secondo responsabilità.  

Sabato 7 marzo 2020