un nuovo spunto dal social
Considerazioni riprese anche da un nostro Corso on line sulle Hr
di Aldo Carpineti
NOTE DA CORSO SU RISORSE UMANE
Sono comodamente sprofondato nella poltrona del mio studio, lo sguardo vagamente rivolto verso il soffitto a stucchi, la finestra aperta sul giardino, la radio del vicino trasmette musica rock anni ’70, il frastuono delle auto in strada, la colf assolve con movimenti veloci alle sue funzioni casalinghe, il computer si oscura automaticamente dopo alcuni minuti consecutivi di inattività… Abitualmente, nello stesso momento, ognuno di noi è bombardato da un numero enorme di impressioni, di informazioni, di messaggi, con parola modernamente anglosassone ‘di input’, persino quando sia in condizioni di apparente riposo. L’immobilità assoluta è incompatibile con la vita, nessuno può pensare di vivere senza ricevere, ed anche senza scegliere, a meno che non decida di annientarsi. Anche il classico monaco tibetano, assorto in meditazione sulla montagna, esprime una propria volontà di essere in un modo piuttosto che in un altro.
Di istante in istante tutti i messaggi che riceviamo cambiano forma, trasmutano: il giardino trasforma lo stormire delle foglie, la musica del vicino sussegue una nota dopo l’altra, il rumore del traffico cresce di intensità, il mio sguardo si sposta dal soffitto alla parete, dove è appeso il quadro di un pro-zio e ne osserva i particolari, spostando rapidamente la sua attenzione dall’uno all’altro...
Ogni singolo attimo della nostra vita ci trasmette innumerevoli informazioni anche senza che ce ne accorgiamo o che vi poniamo attenzione, ma noi le metabolizziamo e le elaboriamo istantaneamente dando loro significati razionali e significati emotivi ed esse contribuiscono tutte insieme a determinare il nostro modo di essere, il nostro benessere o malessere e le predisposizioni relative che ci appartengono nell’attualità. Queste elaborazioni hanno interazioni tra loro, sulla nostra conoscenza e sui nostri atti successivi: ogni singolo, minimo momento della nostra vita determina le modalità di quello successivo e questo è figlio del precedente: da un singolo momento infinitesimale dipende tutta la nostra vita futura che avrebbe una storia diversa se preceduta da momenti vissuti di diverso contenuto. Un numero enorme di input, istantaneamente, connessioni oggettive e soggettive fra di essi, una concatenazione unica e irripetibile nel suo verificarsi. Gli status presenti contemporaneamente si influenzano reciprocamente ed influenzano quelli futuri ed i nostri atti. I grandi passi compiuti dalla tecnologia hanno esaltato queste condizioni, i più rapidi collegamenti tra i paesi, i flussi migratori, le aziende multinazionali hanno fatto il resto. Se questa è una realtà verificabile a livello micro, tanto più, nel mondo di oggi, lo è a livello macro.
La parola globalizzazione pareva nata per esprimere un concetto economico ed invece sempre più rivela una condizione generalizzata a qualsiasi fenomeno; tutto è globalizzato, le relazioni, le conoscenze, le emozioni, le mode, gli spettacoli, le ideologie, le abitudini, l’intera vita sociale ed individuale.
Chiunque si soffermi a pensarci sù si accorge che le infinite manifestazioni del mondo hanno fili che le rendono interdipendenti, ci sono nessi che hanno presenza comune fra tutte, che rappresentano le logiche di esse al di là delle singole contingenze: logiche comuni che si ripetono e si adattano ad ogni situazione: le situazioni sono continuamente differenti, le logiche che le collegano e che sottendono la fenomenologia globale sono comuni.
INTERVENTO SU LINKEDIN
Le visioni di diverse realtà finiscono per avere ovunque punti di contatto. Uno sguardo su tante discipline permette di trarne comuni denominatori in termini di situazioni, persone, soluzioni ai problemi. Per chi abbia davvero interessi diversificati tutto converge ed è permesso poi ritrovarsi e riconoscersi, e riconoscere l'essenza delle cose. Che sono le situazioni e non le cose stesse.
Lunedì 13 aprile 2020