regolamentazione del lavoro da casa

Le nuove frontiere dello smart working

e telelavoro e le differenze fondamentali

Un excursus nelle modalità di lavoro da casa ai tempi del Covid

di Lorenzo Andorlini Presidente dell'Associazione Politica nazionale Orizzonte

(Image credit: nuvola.corriere.it)
(Image credit: nuvola.corriere.it)

- Già da qualche anno stiamo vedendo come il mondo del lavoro sta cambiando grazie all’avvento delle nuove tecnologie, con anche la nascita di nuovi tipi di lavori e metodi lavorativi.

L’emergenza CoronaVirus ha portato molte aziende a dover forzatamente adottare, per i comparti che lo permettono, il lavoro da remoto, così da poter evitare il più possibile affollamenti all’interno delle aziende e poter continuare lo stesso il lavoro.

Ma dato che il lavoro da remoto ha differenti regolamentazioni in base al metodo con il quale viene richiesto, andiamo a vedere le differenze tra Smart working e telelavoro.

- Telelavoro

Questa tipologia di lavoro garantisce al dipendente di avere la stessa regolamentazioni, privacy, sicurezza sul lavoro e remunerazione del lavoro praticato in sede aziendale, ci sono però una serie di dispense al quale i lavoratori devono attenersi:

Il computer sul quale effettuare il telelavoro può essere quello privato oppure aziendale, saranno sostenuti da parte dell’azienda i costi della componente elettrica, internet ed eventuali software o manutenzioni necessarie al terminale per poter essere operativo, tali adempimenti a carico del datore di lavoro saranno presi durante l’elaborazione del progetto.

Il luogo in cui verrà effettuato il telelavoro deve essere regolamentato da un accordo tra azienda e lavoratore, che può essere o il domicilio dell’operatore o un luogo in cui è possibile effettuare la mansione che può essere anche extra-regionale o nazionale, questo è un vincolo fondamentale del telelavoro.

L’orario lavorativo è lo stesso effettuato presso l’azienda, pertanto non sarà possibile effettuare straordinari, salvo diverso accordo tra le parti.

Non potranno essere richiesti da parte del lavoratore permessi brevi o riduzioni permanenti dell’orario di operatività, rimangano però inalterate le diverse tipologie di congedi e ferie.

Tranne in casi straordinari (ad esempio l’emergenza Covid-19) è obbligatorio il ritorno presso la propria la sede aziendale almeno per 1 volta a settimana o, in accordo con gli uffici preposti, 4 volte al mese non per forza scaglionati settimanalmente.

Durante l’orario lavorativo il dipendente concorderà con il datore di lavoro 2 ore (1 in caso di part-time) nel quale dovrà essere reperibile per eventuali comunicazioni di servizio.

La valutazione del lavoro non può essere attivata a sorpresa, ma attraverso parametri precedentemente concordati fra le parti.

- Smart Working

Tale disciplina lavorativa si differenzia dal telelavoro per l’assenza di vincoli di orario, di spazi in cui può essere effettuata la mansione e di progetti o obbiettivi necessari a giustificare l’utilizzo dello Smart working.

È sufficiente stipulare un accordo contrattuale fra le parti per poter svolgere le proprie attività lavorative anche con questa metodologia.

Il lavoro agile garantisce la parità di trattamento economico, normativo e tutele rispetto ai propri colleghi che lavorano da ufficio.

La particolarità dello Smart Working sta proprio nella flessibilità, ovvero l’operatore è libero di svolgere la propria mansione in ogni luogo e ora, ma dà modo anche al datore di imporre accordi diversi rispetto a quelli di ufficio, fondamentale è accordarsi sul periodo di riposo fra una prestazione e l’altra.

Come il telelavoro la strumentazione necessaria allo svolgimento delle mansioni può essere data direttamente dal datore di lavoro, oppure è possibile utilizzare quella privata dell’operatore, ciò sarà stipulato da un accordo tra le parti.

A causa dell’emergenza Covid-19 dal 1° Marzo, il governo ha facilitato l’iter per poter accedere allo Smart Working, non rendendo necessario per l’azienda l’accordo con i propri dipendenti, ciò porta al datore di lavoro la possibilità di poter imporre al salariato il lavoro agile senza nessun tipo di regolamentazione stipulata fra le parti.

Per noi di Orizzonte la situazione straordinaria non giustifica una lesione del diritto del lavoratore, che deve sempre poter contrattare le modalità e le regolamentazioni con il quale si svolge il proprio lavoro.

Inoltre lo Smart Working ha una lacuna molto importante, che è quella della «reperibilità» che rimane possibile concordare nell’arco delle 24 ore, sarebbe opportuno che essa venga resa attiva, in base all’esigenza, solo in una fascia tra diurna e notturna, escludendo così la possibilità di essere contattati in una delle due, così da poter garantire ai lavoratori tempistiche lavorative accettabili.

La nostra realtà politica crede che il Telelavoro e lo Smart Working siano due strumenti molto importanti per l’evoluzione del lavoro, e che dovrebbero essere incentivati per la propria applicazione nelle categorie più svantaggiate da un punto di vista logistico, come genitori, donne in gravidanza, individui domiciliati in luoghi con distanza superiore ai 40 Km da lavoro, persone con problematiche fisiche momentanee o perenni e molte altre categorie per le quali recarsi sul luogo di lavoro non è facile, ne indicato.

Il lavoro da remoto, grazie alle moderne tecnologie, può essere un’opportunità per evolvere e migliorare il mondo dell’occupazione, sta agli organi regolatori farlo sviluppare con adeguate normative, in modo tale da poter diventare un importante strumento che serva a progredire e aiutare, oltre che le aziende, anche la vita lavorativa dei tantissimi dipendenti che ne potranno fare uso.

Venerdì 1 maggio 2020